Nell’ambito del primo Festival internazionale delle Scuole d’Arte e Design (FISAD) promosso dall’ Accademia Albertina delle Belle Arti è stata formalizzata la “Carta internazionale di Torino sulla creatività come professione”. Le fasi cruciali della stesura si sono concretizzate intorno ai lavori del convegno “Professione creativo” di qualche giorno fa, il 2 luglio e il b2b tra giovani creativi e imprenditori. Tre i concetti fondamentali richiamati dalla “Carta”: le scuole d’arte devono porsi come obiettivo formativo di primaria importanza il fatto che i laureati siano pronti ad affrontare una vasta gamma di sbocchi professionali consonanti con la creatività; il sistema sociale pubblico e privato deve coordinarsi per offrire ai laureati il maggior numero possibile di occasioni di mobilità e di residenza; il sistema economico deve essere coinvolto affinchè assuma consapevolezza del valore della creatività nell’impresa e faciliti il più possibile l’incontro tra domanda e offerta. Al Presidente dell’Accademia Albertina Fiorenzo Alfieri abbiamo posto alcuni quesiti.
In che modo le scuole d’arte possono aiutare i propri studenti ad affrontare una vasta gamma di sbocchi professionali consonanti con la creatività? Modificando i programmi?
Non bisogna cambiare i programmi che si riferiscono agli insegnamenti di base che, anzi, devono tornare a essere rigorosi e faticosi come quelli di un tempo. Bisogna integrarli con contenuti aggiornati relativi alle imprese creative, alle modalità per preparare portfolio professionali, per creare nuove imprese, per sapersi muovere sulla rete e così via. Ancora più utili sono poi gli incontri diretti che le scuole possono organizzare con gli operatori sul campo, per non parlare degli scambi Erasmus e di occasioni di incontro internazionali come è stato il nostro Festival.
Come possono attivarsi gli Enti locali e il mondo delle imprese per offrire ai laureati il maggior numero possibile di occasioni di mobilità e di residenza?
Si tratta di un aspetto della formazione dei giovani artisti che ha visto impegnate la nostra Città e la nostra Regione da molto tempo. Si tratta innanzitutto di favorire l’informazione tra i giovani artisti sulle tante possibilità che esistono in Europa e nel mondo di trascorrere periodi più o meno lunghi presso musei, scuole, residenze come – per restare in Piemonte – la Città dell’Arte di Biella creata da Michelangelo Pistoletto o la Fondazione Spinola Banna -. E poi di entrare in circuiti organizzati come quello dei Giovani Artisti Italiani, il GAI che ha la presidenza e la segreteria a Torino fin dalle sue origini, che organizzano costantemente iniziative di mobilità su scala internazionale.
Come il valore della creatività artistica può incidere nell’impresa?
E’ diventato ormai un luogo comune dire che l’unico modo di uscire da periodi di crisi è l’innovazione. Componente fondamentale è la creatività. E’ compito delle scuole d’arte e di design “allevare” i creativi. Un buon imprenditore deve saperlo e deve capire che i creativi non servono solo per produrre oggetti artistici ma sono indispensabili all’interno dei gruppi che progettano oggetti, servizi, percorsi innovativi.
Carta internazionale di Torino sulla creatività come professione
La Carta di Torino riconosce il valore fondamentale della formazione quale processo necessario all’acquisizione delle competenze tecniche, teoriche e progettuali che sono garanzia di sviluppo delle professioni creative.
Essa recepisce e sviluppa in direzioni specifiche le linee-guida del Processo di Bologna, nell’ambito dello Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore: la volontà di generare qualità accademica, sviluppo economico e coesione sociale; l’incremento della mobilità dei docenti e degli studenti; la crescita dell’occupabilità; il sostegno alla ricerca; la collaborazione con l’istruzione superiore di altre parti del mondo.
Avviare un processo di analisi, circolazione e sostegno delle buone pratiche formative nell’ambito dell’istruzione artistica significa generare processi innovativi utili al sostegno della creatività come investimento culturale e produttivo, rispondendo efficacemente sia al desiderio dei giovani artisti di definire la loro identità sociale e culturale sia alla richiesta diinnovazione che proviene dai settori produttivi più avanzati.
L’identità degli artisti è oggi sottoposta a un processo di radicale rinnovamento in relazione ai nuovi contesti in cui essi si trovano ad operare, spesso al di fuori dei luoghi istituzionalmente deputati ad accogliere, esporre e conservare l’arte. L’osservazione e la definizione delle nuove professioni creative, e insieme dei contesti con cui esse si trovano a interagire, è la premessa indispensabile per promuovere la trasformazione delle strutture formative, in modo che esse siano in grado di rispondere con strumenti efficaci e flessibili alle mutate esigenze.
Offrire strumenti aggiornati e avanzati ai destinatari della formazione artistica significherà quindi sostenerne la produzione, generare occasioni di scambio con il mondo produttivo, ampliare le occasioni di conoscenza, di comunicazione e di sviluppo professionale in un contesto globale.
Istanze
- Adeguare gli attuali percorsi formativi alle necessità delle professioni creative, che oggi richiedono competenze culturali criticamente acquisite, conoscenza delle lingue e dei linguaggi informatici, comprensione dei meccanismi di settore e della legislazione nazionale e internazionale.
- Favorire la formazione pluridisciplinare considerando le arti visive come un insieme di pratiche che implicano l’utilizzo di tecniche, mezzi espressivi e competenze diversificati, che si estendono da quelli tradizionali a quelli digitali.
- Sviluppare la formazione di figure professionali quali fund raiser e project manager per la gestione manageriale delle opportunità di promozione; dotare di competenze trasversali nuove figure di operatori dell’arte in grado di padroneggiare gli strumenti indispensabili per le professioni legate alle attività espositive, museali, editoriali, di comunicazione e pubbliche relazioni.
- Favorire la formazione permanente dei docenti attraverso l’elaborazione di progetti sperimentali, il confronto di buone pratiche, la possibilità di confronti diretti con realtà produttive e di ricerca.
- Favorire una maggiore interazione tra teoria e pratica.
- Imparare, confrontare, produrre: favorire l’incontro di professionisti dell’indotto dell’arte che condividano i propri saperi tecnici e progettuali con i giovani per trasmettere le competenze necessarie alla produzione di un bene culturale (artigiani, architetti, allestitori, ecc.).
- Intercettare le potenzialità imprenditoriali del proprio territorio e coinvolgerle nel processo formativo delle Accademie attraverso progetti di ricerca e sperimentazione condivisi, affinché la pratica artistica si potenzi in relazione e grazie al territorio di appartenenza, così da costruire reti di prossimità.
- Valorizzare il capitale immateriale e il valore sociale dell’azione culturale.
- Potenziare le collaborazioni con gli enti di formazione di Alta Cultura e le Università per favorirne l’interazione, in particolare in ambito europeo.
- Stabilizzare la rete delle Accademie attraverso certezze istituzionali che la rendano duratura nel tempo in ambito nazionale e internazionale.
- Favorire l’accesso alla formazione artistica da parte delle diverse fasce sociali (con programmi di sostegno, borse di studio, ecc.).
- Individuare forme di finanziamento pubblico/private da destinare, attraverso bandi di concorso o altre tipologie di selezione, al sostegno della produzione artistica, in particolare per quanto riguarda la realizzazione di progetti artistici nella sfera pubblica.
- Promuovere e sviluppare programmi di mobilità e internazionalizzazione delle esperienze artistiche e formative, consolidando la cooperazione tra istituzioni culturali e di formazione e favorendo la circolazione e lo scambio di giovani artisti, operatori, curatori, docenti.
- Promuovere programmi di residenza In e Out integrati nei sistemi culturali, formativi e sociali dei territori di accoglienza, determinando la circolazione delle idee, dei metodi di formazione e dei progetti, e agevolando allo stesso tempo il contatto con le comunità locali, con il pubblico e con le diverse componenti della produzione creativa e del mercato dell’arte.
- Creare un programma strutturato di scambi a livello nazionale/internazionale favorendo la nascita di un Erasmus dedicato ai temi della creazione artistica
- Favorire l’incontro tra domanda e offerta ovvero tra artisti e imprese e reti a esse associate, generando un sistema virtuoso di reciproca utilità.
- Aiutare l’artista nell’affermazione del suo ruolo professionale attraverso l’individuazione di norme chiare e lo studio di agevolazioni fiscali a sostegno degli emergenti (es. forme di defiscalizzazione dedicate, facilitazioni delle procedure amministrative, consulenze di orientamento, supporto legale, ecc.).
- Creare una serie di strumenti facilmente accessibili che funzionino da acceleratore per la promozione delle individualità artistiche (es. potenzialità offerte dalla rete Internet, collegamento delle banche dati…).