Il Museo Egizio intitola la sua biblioteca a Silvio Curto, egittologo, accademico e direttore del museo torinese dal 1964 al 1986. Lo ha annunciato, a meno di un anno dalla sua scomparsa, il presidente Evelina Christillin, che ha sottolineato: “E’ grazie a lui se oggi possiamo fruire di un patrimonio librario importante ed è bello ricordare il professor Curto dedicandogli un luogo frequentato ogni giorno da molti studiosi e studenti”.
La biblioteca comprende 7.400 volumi monografici, 2.100 testi di periodici, 171 opuscoli, 182 tesi di laurea, microfilm e il fondo della Biblioteca Botti (500 volumi tra monografie e periodici). Da gennaio si è, inoltre arricchita, di altri 125 volumi e, grazie a un progetto di riallestimento, entro la fine dell’anno, si presenterà con nuovi spazi e arredi rinnovati. Il museo, dunque, continua la sua trasformazione ponendo al centro la ricerca e il dialogo con la comunità egittologica internazionale
Lo studioso, “padre” di uno dei musei più amati dagli appassionati di storia e cultura egiziana, contribuì in maniera determinante a renderlo un punto di riferimento mondiale per gli studi di egittologia, tanto da essere considerato oggi il secondo al mondo per importanza.
Silvio Curto, scomparso a 96 anni il 26 settembre scorso, è sepolto nel cimitero monumentale di Bra, sua città natale. Di famiglia paterna triestina e madre braidese (Margherita Siccardi), nacque a Bra nell’agosto del 1919. Lo studioso fu insignito della Legion d’onore francese e della cittadinanza onoraria nel 2003.