di Mariella Continisio
Le bambine e i bambini sono attratti dagli elementi naturali del nostro mondo e dai fenomeni che in esso avvengono. Il cielo, i pianeti, le stelle, il sole sollecitano fortemente la loro immaginazione fino a formulare le prime ipotesi per dare senso e significato a quanto osservano. “La terra è tipo una luna rotonda ma diversa, perché ha il mare blu, il verde dell’erba, il marrone delle montagne e il bianco delle nuvole” racconta Giulia, 5 anni.
Intitolare la scuola dell’infanzia di via Michele Coppino 147 a Margherita Hack, una delle menti più brillanti della comunità scientifica italiana, che ha dedicato la sua vita e il suo impegno alla ricerca e al desiderio di comprendere i corpi celesti dando loro un risvolto anche poetico ed evocativo capace di affascinare i bambini, è stata una scelta naturale per la Città. Ciò che accomuna grandi e piccini è la curiosità che sospinge ogni essere umano verso il proprio progetto di vita e, soprattutto nell’infanzia, è il motore di ogni apprendimento e processo di conoscenza.
La cerimonia si è svolta questa mattina nella scuola dell’infanzia di via Coppino. Una festa pe i bambini che hanno accolto autorità e genitori con canzoncine dedicate alle stelle, disegni e una l’installazione del sistema solare “Universo visto con occhi piccini” realizzata con carta e materiali diversi.
Nei brevi saluti Federica Patti, assessora all’istruzione, ha ricordato che Margherita Hack era “una donna speciale, come lo sono le donne che costituiscono il corpo insegnante dei servizi educativi” e Fabio Versaci, presidente del Consiglio Comunale, facendo sue le parole dell’astrofisica ha rammentato ai piccoli presenti che “siamo fatti delle stessa materia delle stelle”.
Alla celebrazione hanno partecipato, inoltre, il presidente della Circoscrizione 5 Marco Novello, il direttore della divisione servizi educativi Aldo Garbarini e la responsabile pedagogica Maria Antonietta Nunnari.
Margherita Hack, nata a Firenze nel 1922 è stata astrofisica, docente e ricercatrice universitaria. La prima donna a dirigere un osservatorio astronomico in Italia. E’ stata membro dell’Accademia nazionale dei Lincei e ha lavorato negli osservatori americani ed europei, tanto da essere per lungo tempo membro dei lavori dell’Esa e della Nasa. Insignita del titolo di Cavaliere della Gran Croce e della medaglia d’oro ai benemeriti della scienza e della cultura, 1992 ha terminato la sua carriera di professoressa universitaria continuando l’attività di ricerca. Eletta nel 1993 consigliera comunale a Trieste, qui si è spenta nel 2013.