Una testimonianza attraverso la quale affermare il valore assoluto della memoria, a 71 anni dalla liberazione del campo di sterminio ad Auschwitz, il 27 gennaio 1945. È questo il senso della messa in scena de Il processo di Shamgorod di Elie Wiesel, premio Nobel per la Pace nel 1986.
Organizzato dalla Comunità Ebraica con il TST lo spettacolo è in programma alle Fonderie Limone di Moncalieri lunedì prossimo 25 gennaio alle 21.
La vicenda: da qualche parte in un villaggio sperduto, non lontano dal fiume Dniepr, in una taverna scalcinata Berish, l’oste, Maria la serva ed Hanna la figlia di Berish sono gli unici sopravvissuti della comunità ebraica del villaggio di Shamgorod all’ultimo pogrom, devastazione che i cavalieri cosacchi compiono contro le comunità ebraiche del luogo. I supestiti sanno di essere soli ed abbandonati.
Nella taverna sono giunti anche tre attori ebrei, tre purimspieler, venuti a Shamgorod a celebrare e rappresentare la festa ebraica del Purim: non sanno dove sono arrivati, non sanno che non esiste più nessuna comunità di Shamgorod. In un succedersi farsesco e drammatico di eventi gli attori ed i sopravvissuti, su richiesta senza appello di Berish, porteranno in scena un “Din Toràh” cioè un vero e proprio processo a Dio. Ma manca un elemento fondamentale per il processo: l’avvocatore difensore di Dio… Tutto è sospeso in una attesa via via più drammatica ed estrema sino all’epilogo sconvolgente ed inatteso dove tutto e la vita di ognuno troveranno non la risposta ma l’ultima e più lacerante domanda.
IL PROCESSO DI SHAMGOROD un testo di Elie Wiesel traduzione di Daniel Vogelmann
FONDERIE LIMONE MONCALIERI
via Pastrengo, 88 angolo via Eduardo De Filippo – Moncalieri
Biglietti: € 15 intero – € 10 ridotto giovani (26 anni)
Prenotazioni: rosyscavuzzo@torinoebraica.it – Tel. 011.6508332