Dal 20 al 30 aprile 2024 torna il Torino Jazz Festival. Una dodicesima edizione che porta la musica jazz e tutte le sue sfaccettature in tanti luoghi della città e offre un ricco calendario di appuntamenti, dai jazz talk alle mostre, fino alle iniziative con le scuole o nei luoghi di assistenza e uno speciale concerto per la Festa della Liberazione della cantante maliana Fatoumata Diawara .
“Il Torino Jazz Festival è una delle iniziative culturali della Città più riuscite – ha dichiarato il Sindaco della Città Stefano Lo Russo – grazie alla sua capacità di coinvolgere tutta la comunità, con un’attenzione particolare ai più giovani, ai quali sono riservati i biglietti al prezzo simbolico di 1 euro. Sarà un festival diffuso sul territorio, in linea con la nostra idea di Torino, che ritrova gli spazi fisici della cultura e ne fa luoghi di aggregazione, come già sta avvenendo con le biblioteche”.
E proprio alla biblioteca civica Alberto Geisser, da poco riaperta al pubblico, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della nuova edizione del Torino Film Festival. A presentare il programma il direttore artistico Stefano Zenni. Gli oltre cento appuntamenti, tra cui cinquantasette concerti, saranno ospitati in tantissimi luoghi della città, secondo uno schema che lo scorso anno ha permesso di coinvolgere e avvicinare alla musica dal vivo un pubblico diverso e variegato. I concerti si terranno nei teatri Regio, Piccolo Regio, Vittoria, Alfieri, Monterosa e Colosseo, all’Auditorium Giovanni Agnelli e nella Sala 500 del Lingotto, nella Casa del Teatro Ragazzi e Giovani e in quindici club tra cui Hiroshima Mon Amour, Bunker, CAP 10100 e Off Topic.
Tra i 280 musicisti che si esibiranno a Torino, tanti nomi della scena jazz internazionale, tra cui Dave Holland, Christian McBride, Gonzalo Rubalcaba, Roscoe Mitchell e John Zorn. Quest’ultimo torna a Torino dopo tanti anni di assenza e anche ospite e protagonista di una serata in cui saranno proiettati tre documentari dedicati alla sua carriera, a opera del regista Matheiu Amalric. Una collaborazione con il Museo del Cinema, come anche due omaggi a Duke Ellington a 50 anni dalla scomparsa: le proiezioni di tre film di cui Ellington curò la colonna sonora e i filmati dei brani dell’artista interpretati da Steve Lacy su commissione del regista Franco Maresco. Altro omaggio al Duca del jazz sarà il concerto di Alexander Hawkins e Matthew Wright in cui i due artisti cercheranno di entrare nel mondo sonoro di Ellington, scomponendone i temi ed elaborando escursioni elettroniche, in dialogo con le immagini proiettate delle rarissime fotografie anni Sessanta della band di Ellington. Sul palco anche diversi artisti italiani, tra cui Francesco Bearzatti e il batterista Roberto Gatto, e nuovi talenti, come la pianista Marta Warelis.
Il 30 aprile, nella Giornata Internazionale Unesco del Jazz, il Festival termina all’Auditorium Giovanni Agnelli con il concerto del Paolo Fresu Quintet – gruppo che ha da poco festeggiato i 40 anni di attività con la stessa formazione – con la Torino Jazz Orchestra, una produzione originale con la direzione e gli arrangiamenti di Paolo Silvestri “Repens”.