La riflessione sulla verità, proposta dalla Fondazione TPE, continua con Fantasmi, la nuova stagione presentata questa mattina al Teatro Astra. Ventidue spettacoli tematici, tra cui quattordici produzioni e cinque prime nazionali, a cui si aggiungono gli appuntamenti della rassegna Palcoscenico Danza e del Festival delle Colline Torinesi. Per la Città di Torino, socio fondatore del progetto, ha partecipato l’assessora alla Cultura Rosanna Purchia, che ha voluto ringraziare la presidente uscente Maddalena Bumma e il direttore Andrea De Rosa per il lavoro svolto negli ultimi tre anni.
Dopo Buchi Neri e Cecità, infatti, Fantasmi è la terza stagione diretta da Andrea De Rosa, che l’ha definita come “un invito a confrontarsi con quelle verità che sfuggono alla nostra comprensione o che si manifestano per un breve istante per poi sottrarsi alla vista.”
Tra i fantasmi su cui sono chiamati a riflettere i registi ospiti della stagione, ci sono quelli interiori, che si nascondono dentro di noi, prendendo talvolta la forma di fissazioni o ossessioni. come quelli di Animali selvatici di Paola Rota, che parla di verità e menzogna in ambito famigliare; oppure quelli di Note a margine della Compagnia i Gordi, che affronta il della perdita e dell’elaborazione del lutto. Nel Pinocchio del Teatro del Carretto i fantasmi interiori sono l’amore e l’abbandono; ne La vegetariana di Daria Deflorian è l’improvvisa scelta di privarsi di tutto; ne La pulce nell’orecchio, regia di Carmelo Rifici, è la follia. A questo filone si aggiungono Accanto di Barbara Altissimo e Too Late di Jon Fosse, regia di Thea Dellavalle.
Ma i Fantasmi possono essere anche quelli che appaiono al di fuori di noi, che ci spaventano e che fissiamo con paura: le guerre, le persecuzioni, la violenza, la crisi climatica. Tematiche attuali che ritroviamo ne Il risveglio di Pippo Delbono, spettacolo che inaugura la stagione raccontando il risveglio collettivo post-covid; ne Le mie tre sorelle di Ashkan Khatibi, ispirato alla vita di una combattente per la libertà iraniana; in Naufraghi senza volto di Renato Sarti, che porta in scena il tema dell’immigrazione e delle morti in mare; e nel Polittico dell’Infamia di Anagoor, storia di colonialismo, imperialismo e i genocidi.
Ci sono Infine i fantasmi di personaggi del teatro o della letteratura o di persone realmente esistite, spettri che permeano l’immaginario culturale collettivo, come Orlando, con la regia di Andrea De Rosa, dal celebre romanzo di Virginia Woolf; o La signora delle camelie, protagonista del romanzo di Dumas figlio, riportata in scena da Giovanni Ortoleva; Faust, con la regia di Leonardo Manzan; Casanova, regia di Fabio Condemi; Pier Paolo Pasolini e Aldo Moro, che tornano in vita ne I fantasmi della nostra storia di Fabrizio Gifuni; o Giovanna d’Arco del giovanissimo regista Paolo Costantini. E ancora Erodiás e Mater strangosciás, regia di Sandro Lombardi, e L’ultima parola, che mette in scena un duello tra Samuel Beckett e Peter Handke.
Si aggiungono alla stagione anche l’edizione 2025 della rassegna Palcoscenico Danza, dal titolo Il gioco delle ombre, diretta da Paolo Mohovich e ricca di eccellenze del panorama contemporaneo internazionale; e la nuova edizione del Festival delle Colline Torinesi, giunto alla 29esima edizione.
Tutte le informazioni sugli spettacoli e sulle possibilità di acquisto biglietti e abbonamenti sono disponibili sul sito www.fondazionetpe.it.
La Fondazione TPE partecipa inoltre al progetto La cultura dietro l’angolo, di Città di Torino e Fondazione Compagnia di San Paolo.