di Mariella Continisio
Una delle sale al piano terreno del museo Egizio ha ospitato questa mattina un meeting del Consiglio Nazionale delle Ricerche sulla collaborazione scientifica bilatelare italo-egiziana. Un workshop per consolidare la collaborazione tra l’Italia e l’Egitto, a cui hanno partecipato alcune tra le maggiori autorità scientifiche e istituzionali dei due Paesi che operano nei beni culturali e monumentali e i ministri Stefania Giannini (Educazione, università e ricerca) e Sherif Hammad (Ricerca scientifica).
Questo incontro ha tracciato le linee operative dei prossimi impegni italo-egiziani sui beni culturali che coinvolge numerosi ricercatori dei due Paesi. “Il percorso di collaborazione tra ricerca scientifica e musei, dopo l’incontro di oggi, può rappresentare un modello anche per altri grandi realtà italiane e straniere” sostengono gli organizzatori.
Per il sindaco di Torino Piero Fassino “la trasformazione della città offre sempre più opportunità di collaborazioni e cooperazione. Con l’Egitto – ha ricordato – abbiamo ottime relazioni e progetti che abbiamo incrementato anche ultimamente e questo museo, uno dei pilastri mondiali dell’egittologia e del sistema culturale italiano, – può essere uno dei cardini per accrescere ancora questa cooperazione”. Un auspicio espresso anche dal egiziano della Ricerca Scientifica Sherif Hammad che ha sottolineato la “lunga storia di cooperazione e partnership che vogliamo incrementare: Egitto e Italia condividono una cultura comune e gli obiettivi per un futuro migliore per entrambe le nostre comunità”.
“Questo appuntamento che vede a confronto cento ricercatori dei due Paesi – ha precisato il ministro Giannini – è una grande opportunità per discutere a livello concreto di progetti di interesse comune e strategici per il futuro. Fra i temi cruciali: le energie rinnovabili, le risorse idriche, l’agrifood”. Il ministro si è infine augurato che l’appuntamento torinese possa essere l’occasione per rilanciare “un progetto che ho nel cuore”, quello di un’università italo-egiziana al Cairo.
I lavori proseguiranno domani in varie location di Torino dove si svolgeranno una serie di confronti tra ricercatori sulle energie rinnovabili, l’ambiente, l’agro-alimentare, la salute e la medicina, le nanotecnologie e l’Ict. L’incontro si svolge dopo la firma di un accordo tra Fondazione Museo Egizio di Torino e il Cnr con cui si creerà un’unità di ricerca dell’ente all’interno del Museo.
Il Cnr conduce già da tempo una missione multidisciplinare in Egitto, guidata da Giuseppina Capriotti dell’Istituto per gli studi del Mediterraneo antico, in collaborazione con diverse istituzioni locali, che ha consentito di creare, tra le altre esperienze, un laboratorio archeologico congiunto nell’area del Canale di Suez. E poi due filoni di ricerca legali alla climatologia e ai fattori ambientali per studiarne l’impatto sui beni culturali nell’area di Aswan nell’ambito del progetto “Le sette piaghe” e quello sui complessi monumentali sempre nella regione di Aswan, in particolare, le Tombe dei Nobili scavate nella roccia sulla riva occidentale del Nilo.