Dopo L’ultima edizione di grande successo (130mila spettatori per l’intera rassegna), il Torino Jazz Festival si rinnova nella formula. Dal 25 aprile al 1° maggio sono in programma ben 7 giorni di concerti, eventi e spettacoli programmati dal direttore artistico Stefano Zenni, per il secondo anno alla guida della manifestazione.
Rimane l’abituale appuntamento quotidiano con il concerto gratuito delle ore 21, nella cornice di piazza Castello, al quale si affiancheranno quest’anno alcuni spettacoli a pagamento in teatro.
Tra i nomi del palco di piazza Castello: l’icona del canto jazz/pop Diane Schuur (in esclusiva per il TJF), il virtuoso chitarrista Al Di Meola con un progetto dedicato ai Beatles, Enzo Avitabile e i Bottari di Portici. Per il gran finale il TJF propone un viaggio intercontinentale, in compagnia di grandissimi artisti: visiteremo l’Africa con Manu Dibango e il Brasile assieme al cantautore brasiliano Caetano Veloso.
Il festival partirà il 25 aprile con Il jazz della Liberazione: tutta una giornata punteggiata di eventi tematici che culmineranno a sera con Daniele Sepe in piazza Castello.
Il festival festeggia il settantesimo compleanno di Gianluigi Trovesi: concerto in piazza con la Filarmonica Mousiké e auguri musicali al Teatro Carignano con la straordinaria partecipazione di Umberto Eco e l’esibizione in duo insieme a Gianni Coscia.
Primo Maggio con la tradizionale Festa jazz non stop in Piazza Castello: Taranta Nera con Baba Sissoko, il gruppo Giornale di Bordo di Antonello Salis, il quintetto di Paolo Fresu che celebra il trentennale di attività e, per il gran finale, energia pura con l’eclettico trombettista franco-libanese Ibrahim Maalouf (in esclusiva per il TJF) e la fusion del virtuoso bassista canadese Alain Caron.
I concerti delle ore 18 si svolgeranno invece in alcune tra le sale per la musica più prestigiose della Città. Dal 26 al 30 aprile si snoderà il cuore del programma dedicato agli appassionati del miglior jazz di oggi: in particolare segnaliamo due prestigiosi duetti: Uri Caine/Dave Douglas e una magica serata in compagnia dei mostri sacri Kenny Barron/Dave Holland.
30 aprile Giornata UNESCO. Quest’anno Il TJF ha ricevuto il patrocinio dalla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO e il festival sarà sede principale dell’evento. Uno dei focus del festival sarà dedicato al Sudafrica, ricorrendo nel 2014 i venti anni dalla vittoria di Nelson Mandela alle elezioni politiche (e con la scomparsa dello statista questo omaggio assume ancor più significato). Clou del focus con il concerto del batterista Louis Moholo, accompagnato dallo storico gruppo dei Blue Notes (in esclusiva per il TJF).
Tra le produzioni originali, in collaborazione con il Museo del Cinema, è stata affidata a Mauro Ottolini la commissione di musicare il film muto di Buster Keaton Le sette probabilità e il pianista Stefano Battaglia svilupperà un progetto relatvo alle musiche del compositore americano Alec Wilder.
FRINGE14. Anche quest’anno il FRINGE, la sezione off del TJF curata da Furio Di Castri, sprigionerà le sue frizzanti note jazz tra i locali, le strade e le vie della città per cinque lunghe notti dal 26 al 30 aprile 2014. Questa edizione sarà ispirata al capolavoro di John Coltrane “A Love Supreme” che quest’anno festeggia i cinquant’anni dalla pubblicazione, un’opera che ha infranto le barriere dei generi musicali influenzando tutta la musica contemporanea. La sperimentazione, anima pulsante del FRINGE, contagerà gli oltre 250 artisti coinvolti nei 70 concerti di un programma che si preannuncia eterogeneo grazie al mix di musicisti nostrani e internazionali, come il pianista norvegese Jon Balke e il sassofonista argentino Javier Girotto.
Tra i progetti estemporanei al confine tra jazz, world, elettronica, rock e danza, spicca Fringe in the Box, campionamento degli artisti ed elaborazione elettronica ad opera di dj internazionali. Un vero festival nel festival che si svilupperà lungo il fiume Po e i locali di piazza Vittorio Veneto.