di Gino Strippoli
“Infiniti sensi, precise direzioni” è il claim del Torino Gay & Lesbian Film Festival che si svolgerà dal 4 al 9 maggio nelle tre sale del Cinema Massimo, in via Verdi. “Il titolo di questa edizione – ha detto il direttore Gianni Minerba, durante la conferenza di questa mattina alla Mole Antonelliana – sintetizza il lavoro di ricerca svolto in trentuno anni di rassegna. Il 2016 è stato segnato dalla scomparsa di importanti personalità artistiche e culturali, che hanno lasciato una grandissima eredità. Tra cui Gianni Rondolino, cui sarà dedicato il festival con la proiezione tutte le sere di “Un Chant d’amour” di Jean Genet”.
L’immagine guida di quest’anno rappresenta l’identità proteiforme, vulcanica, sensibile, di un festival attento ad accogliere creatività e storie differenti, a proporre vite sottotraccia e provocazioni, a stimolare dibattiti e riflessioni. Sempre lungo una linea di coerenza etica e sociale, che ha contribuito a contribuisce a definire i valori della nostra contemporaneità.
“L’Amministrazione comunale, insieme alla Regione sostiene con forza le rassegne promosse dal Museo nazionale del Cinema – ha sottolineato il sindaco Piero Fassino-. La trentunesima edizione del Tglff che si apre fra pochi giorni si conferma sotto il profilo culturale un festival di valenza internazionale e, per la ricchezza del programma, di eccellente qualità. Riconferma inoltre come la nostra sia una città dei diritti, nella convinzione che la libertà dell’orientamento sessuale sia una battaglia di civiltà, un riconoscimento all’uguaglianza delle opportunità delle persone”.
Saranno ben 84 i film in rassegna, tra lungometraggi, cortometraggi e documentari, che sono rappresentativi della pluralità di voci proprie del cinema GLBT, mentre saranno 56 le anteprime italiane, una europea e 8 mondiali”.
“Il sipario del Festival, – ha ricordato Minerba – sarà aperto il 4 maggio alle 20.30 dalla proiezione del film di Roland Emmerich, in anteprima nazionale, intitolato “Stonewall” che narra i famosi moti del 1969 che cambiarono la storia della comunità LGBT. La pellicola racconta la storia di danny Winters, cacciato di casa perché gay, che si trasferisce a New York nel 1969 ed entra in contatto con la nascente scena LGBT del Greenwich Village”.
La dimensione internazionale della rassegna si può identificare con le proiezioni dei 18 film che arrivano dagli Stati Uniti e dall’Italia, dai 9 della Germania, dai 6 del Regno Unito e dal Canada e dalla Francia con 5 ciascuno. Inoltre saranno in proiezione anche opere cinematografiche che arrivano dall’Iraq, dal Vietnam, da Taiwan, da Cuba, India e Tunisia.
Saranno ricordati oltre a Rondolino anche Ettore Scola, con “Una giornata particolare” e David Bowie, del quale sarà ripercorsa la vita artistica con una selezione dei suoi videoclip più significativi.
Saranno cinque i riconoscementi che saranno assegnati: il Premio Ottavio Mai, il Premio Queer con il Premio al miglior cortometraggio. Poi due riconoscimenti assegnati dal pubblico: il Premio The Best Torino per il miglior lungometraggio e il Premio per il Miglior cortometraggio.
Tra le giurie di esperti ci sarà il creatore del Teddy Award, Wieland Speck, la cantante Paola Turci e l’attore Alessandro Borghi.