di Carla Piro Mander
Il sindaco Piero Fassino aderisce alla campagna “Donne con la A” promossa dal coordinamento torinese Se Non Ora Quando che chiede di utilizzare il femminile ogni volta che si parla di una donna, qualunque ruolo o incarico essa ricopra.
“Un impegno sul quale tutti, ogni giorno, possiamo misurarci – ha detto il sindaco -. Attraverso le modifiche del linguaggio passano le idee, le innovazioni e i cambiamenti di costume”.
Il Sindaco aderisce e invita la propria Giunta a fare altrettanto.
“Maestro-maestra, chirurgo-chirurga, sindaco-sindaca, avvocato-avvocata: in italiano – recita la lettera di Se Non Ora Quando – le parole che finiscono in ‘o’ al femminile prendono la ‘a’. Restano invariate quelle che finiscono in ‘e’ ma prendono l’articolo femminile, ad esempio, ‘la giudice’, ‘la presidente’. Lo dice la grammatica italiana, lo sostiene anche la prestigiosa Accademia della Crusca. Ma in nome di un presunto ‘neutro’, che l’italiano non ha, si continua a fare resistenza nel declinare al femminile una manciata di titoli professionali: ‘ministra’, ‘deputata’, ‘funzionaria’, ‘ingegnera’ e ‘assessora’, mentre è normale dire ‘commessa’, ‘postina’, ‘operaia’ e infermiera.”