di Ilaria Mureddu, DAMS Università di Torino
Nel pomeriggio di sabato 30 maggio, all’interno della suggestiva cornice del Circolo dei Lettori, il musicologo internazionale e studioso del jazz Marcello Piras ha presentato in anteprima un raccolta di suoi articoli pubblicati tra gli anni ’80 e ’90 dalla rivista “Musica Jazz”. Il volume si intitola “Dentro le note”.
Questi scritti rappresentano un patrimonio finora introvabile dato che nel corso degli anni sono circolati in forma di fotocopia nei Conservatori con funzione didattica; inoltre, nati come espressione di un preciso scopo di approfondimento tecnico del jazz, rappresentano una prima analisi musicologica del genere in ambito italiano.
Piras, che è cresciuto studiando la musica classica e successivamente quella jazz e afroamericana, ha dato vita a una nuova critica musicale, che non si accontenta di un primo ascolto del brano, ma anzi, attraverso un meccanismo di smontaggio-rimontaggio, riesce a cogliere il senso complessivo della composizione. Ha saputo fornire all’analisi un criterio che vada oltre l’idea comune del jazz come musica che si costruisce su un flusso di improvvisazione intuitivo; e se non fosse così?
Racconta di aver ricevuto apprezzamenti sinceri del proprio lavoro direttamente da musicisti, continuando a scegliere brani non necessariamente inseriti nel catalogo dei capolavori, ma stimolanti per il critico; e ci saluta consigliandoci di uscire dal seminato cercando la musica emozionante, a prescindere dalla nozione di fama.