di Luisa Cicero
“…finché una sera, a cena e in vena di confidenze, un uomo affascinante mi disse sorridendo: «Cara amica, alla fine noi uomini siamo degli animali semplici: cibo, calcio e… sesso, anche se alcuni di noi ti parlano di Kant e filosofia». Ecco, quella sera non so come non sia svenuta per la sorpresa.
Da lì ho iniziato seriamente a riflettere su quella affermazione: e i grandi pensatori? e i grandi leader? e i grandi statisti? No, non era possibile che, in fondo in fondo, le loro esigenze si riducessero solo a tre priorità!”
Si è presentato stasera al Circolo dei Lettori il libro di e con Valeria Albergati e Luisa Piazza, ‘Principesse e ranocchi’, edito da Neos.
Attraverso ritratti e macchiette, le autrici hanno proposto, con autocritica e ironia, alcuni spunti utili per modificare le dinamiche relazionali tra uomo e donna. Nel mondo di oggi dominato da cellulari e social network, dove tutto è sotto gli occhi di tutti, si può trovare ogni cosa, ma di principi azzurri, nemmeno l’ombra; forse qualche incantesimo li ha trasformati in ranocchi, oppure la comunicazione fra generi si è persa nell’etere come in una novella Babele, ma rimane il fatto che, prima o dopo il bacio, spesso sembra che i rapporti uomo-donna siano basati su sceneggiature predefinite che non lasciano spazio a relazioni e sentimenti profondi. Così le autrici delle pagine hanno proposto una serie di caricature maschili e femminili, divise in categorie ben precise, nelle quali – con un filo di autocritica – la maggior parte delle persone potrà senz’altro riconoscersi. Il nobile, quanto simpatico fine, è quello di suggerire a uomini e donne di oggi spunti validi per modificare le loro dinamiche relazionali con l’altro sesso, per capirsi meglio, per ritrovare qualche punto di contatto genuino e, soprattutto, per inventarsi nuovi momenti di felicità!
Il saggio nasce dalle riflessioni che due donne, in molti anni di amicizia e di condivisione, di spunti critici e di esperienze, di racconti sulle relazioni uomo/donna, si sono scambiate con ironia e arguzia.
Chiacchiere, risate, confessioni e depressioni, momenti tristi e momenti di euforia hanno fatto emergere esperienze proprie e di altre amiche ma, soprattutto, si sono trasformate in distillati di saggezza pragmatica, di “lezioni imparate” che entrambe hanno pensato a un certo punto di condividere con altre donne. Il libro è anche un momento di riflessione su come si siano trasformate, e non sempre in meglio, le relazioni tra i due sessi dopo gli entusiasmi del post-femminismo, che molto ha offerto alle donne in termini di autodeterminazione; cosa che ha pure mandato in crisi modelli comportamentali maschio-femmina che la generazione di 40-50enni non è ancora riuscita a rifondare su basi diverse.
Il breviario, che ha rappresentato un vero e proprio divertimento ‘intellettuale’ delle due autrici, invita a riflettere, con un po’ di ironia, sulle contraddizioni in cui ci ritroviamo oggi e a tarare in modo diverso le reciproche aspettative.
“I Principi Azzurri oramai sono estinti in tutta la Galassia – affermano le autrici -, bisogna rassegnarsi. D’altro canto anche le mamme-mogli-amanti-amiche-supermanager tutto in una donna, queste figure chimeriche, non esistono nella realtà. Lasciamo ai lettori la valutazione finale, se siamo riuscite nell’intento. Ci rendiamo conto che le riflessioni e i racconti del testo non coprano per intero la situazione di tante, troppe donne, che ancora oggi, nel XXI secolo, sono maltrattante, abusate, sottoposte a vergognose violenze fisiche e morali. Poco si è fatto finora per proteggere queste donne da uomini incapaci di rapportarsi in modo sano ed egualitario con l’altra metà del cielo. E tutte/tutti noi dobbiamo mantenere alta l’attenzione non solo per denunciare, ma anche per sostenere le vittime e seminare i germogli di una nuova cultura diffusa dove non ci sia alcuno spazio per la violenza di nessun tipo e meno che mai verso donne, bambini e anziani”.