di Cristina Assenzio in collaborazione con la redazione di Torino Click
Da domani e sino al 26 giugno la Biblioteca Reale, in piazza Castello 191, ospita “Carlo Promis e Theodor Mommsen, Cacciatori di pietre fra Torino e Berlino”.
La mostra – curata da Silvia Giorcelli Bersani dell’Università di Torino e inserita nella ricca agenda di iniziative ed eventi promossi all’interno del programma Torino incontra BERLINO – permette di rivivere la storia della nascita in Piemonte delle collezioni di epigrafi romane attraverso un’eccezionale raccolta di opere manoscritte e a stampa che testimoniano l’evoluzione degli studi sull’antichità in Piemonte fra il XVI e il XIX secolo.
In esposizione, inoltre, una notevole e pressoché inedita collezione di epigrafi cristiane, la splendida iscrizione di un soldato britanno, per la prima volta esposta a Torino, e altre preziose lapidi del Museo di Antichità che furono al centro dell’attenzione di Mommsen e di Promis, veri e propri “cacciatori di pietre”.
Protagoniste dell’esposizione anche le lettere tra il berlinese Theodor Mommsen, massimo storico dell’antichità del XIX secolo e l’architetto e archeologo torinese Carlo Promis. I due diventarono amici tanto che Mommsen (uomo solitamente severo nei giudizi) definì Carlo Promis “il padre dell’epigrafia piemontese”.
Il carteggio tra i due studiosi – conservato in parte nella Biblioteca Reale di Torino e in parte alla Staatsbibliotek di Berlino – illustra la profondità di interessi di Promis e dell’Accademia delle Scienze di Torino per le antichità romane, per le collezioni archeologiche ed epigrafiche del territorio oltre a documentare l’ampiezza delle relazioni internazionali degli intellettuali torinesi, in particolare con Berlino, e il prestigio di archivi, musei e biblioteche locali che facevano di Torino la “capitale degli studi seri”.
La mostra è aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18,30; il sabato dalle 9 alle 13,30.
L’ingresso è gratuito