di Gianni Ferrero
Lo spirito comunitario si cementa anche così. Con approfondimenti e simulazioni, confrontandosi su temi reali come occupazione, coesione economica e sociale, immaginado il futuro dei 28 Paesi dell’Unione. Assertivi ed eleganti – giacca scura e cravatta per i maschi, tailleur per le ragazze – un centinaio di adolescenti, al fianco di tutor, ha affrontato con grinta e serietà, in francese e in un inglese fluently, l’assemblea generale del Parlamento europeo Giovani.
Per tutta la giornata la sala Norberto Bobbio della ex Curia Maxima messa a disposizione da Palazzo Civico è stata teatro di questioni politiche sovranazionali. L’iniziativa della trentacinquesima selezione del parlamento europeo dei giovani è di un organismo indipendente, con sede a Roma, costituitosi come comitato nazionale dello European Youth Parliament nel 1994. Fra gli obiettivi del sodalizio vi è quello di promuovere lo sviluppo di una dimensione europea, la comprensione dell’eterogeneità delle culture del Vecchio Continente, la conoscenza delle normativa internazionali e delle istituzioni. Lo scopo è incoraggiare i ragazzi a interessarsi al processo democratico e ai problemi di attualità dello scenario europeo, sulla falsariga dei problemi che i deputati affrontano a Strasburgo e a Bruxelles.
Quella conclusasi nel pomeriggio è stata una sessione i cui lavori erano iniziati venerdì con il coinvolgimento di un’ottantina di delegati, studenti della scuola secondaria di secondo grado dall’età compresa fra i 15 e 17 anni provenienti da tutta Italia. Nel week-end hanno lavorato sodo in commissioni e scritto risoluzioni di stampo europarlamentare che si sono poi dibattute oggi durante la general assembly. La maggior parte del lavoro preparatorio alla sessione plenaria si è svolto nel Liceo Giordano Bruno.
Per maggiori informazioni http://www.eypitaly.org/ (sito del Parlamento Europeo dei Giovani)