Atto Unico, la nuova stagione del Teatro Stabile

Dai grandi classici greci, fino a Pirandello, Cechov e ai testi più contemporanei. È ricca e variegata la nuova stagione del Teatro Stabile, dal titolo Atto unico. Settanta titoli, come gli anni che festeggia il Teatro stesso. Tra questi, ventiquattro produzioni e coproduzioni e molte compagnie ospiti, a cui si aggiungono gli spettacoli di Torinodanza e le commedie shakespeariane della tradizionale rassegna estiva.

A inaugurare la Stagione 2024/2025 dello Stabile di Torino sarà Cose che so essere vere, regia di Valerio Binasco, primo allestimento italiano del pluripremiato scrittore e drammaturgo australiano Andrew Bovell, che attraverso gli occhi di quattro fratelli esplora i meccanismi domestici e matrimoniali. Seguono Come diventare ricchi e famosi da un momento all’altro, il nuovo spettacolo firmato dall’autore e regista Emanuele Aldrovandi, che esplora il rapporto, talvolta distruttivo, fra felicità e realizzazione personale; Cenci – Rinascimento contemporaneo, con la regia di Giorgia Cerruti, che porta in scena il processo contro Beatrice Cenci, giovane nobildonna romana decapitata nel 1599 per aver ucciso il padre violento; e I parenti terribili, tra le più riuscite opere di Jean Cocteau, con la regia di Filippo Dini.

Il giardino dei ciliegi, ultima opera di Anton Čechov, sarà diretta da Leonardo Lidi, da quest’anno in veste di regista residente e direttore della scuola del teatro, a cui sono affidate anche La gatta sul tetto che scotta, primo grande successo teatrale di Tennessee Williams, e di Come nei giorni migliori di Diego Pleuteri, che racconta la storia di due amanti anonimi, A e B. Al grande autore russo Čechov il Teatro Stabile dedicherà anche una maratona il 30 novembre, con la messa in scena nella stessa giornata de Il gabbiano, Zio Vanja e Il giardino dei ciliegi.

Tornano al Teatro Carignano Fred!, l’acclamato spettacolo su Fred Buscaglione capace di ridare vita al mondo notturno, pieno di donne e sigarette, del cantante, con la regia di Arturo Brachetti, e Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello, diretto e interpretato da Valerio Binasco. Al Gobetti arriva invece, dopo il grande successo londinese, Prima facie di Suzie Miller, storia della giovane avvocata Tessa Ensler, vittima di uno stupro, diretta da Marta Cortellazzo Wiel.

È una prima nazionale La trilogia dei libri – Antico Testamento di Gabriele Vacis e degli artisti di PoEM, alle Fonderie Limone. Lo stesso Vacis sarà protagonista dei festeggiamenti per il trentesimo anniversario di Novecento, al Teatro Gobetti, con l’autore Alessandro Baricco e in omaggio a Eugenio Allegri, suo interprete per eccellenza, scomparso due anni fa.

Con Le baccanti di Euripide i Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa festeggiano i quarant’anni della loro avventura artistica portando in scena il teatro greco, che riecheggia anche in altre tre opere in cartellone: Tre modi per non morire, Tragudia e Clitemnestra, Medea, Circe.

Altro debutto nazionale è La signora degli oceani – Il mare e la primavera silenziosa di Rachel Carson, racconto teatrale a tematica ambientalista diretto e interpretato da Marco Rampoldi. Marco Bernardi dirigerà invece Risveglio di primavera di Frank Wedekind, diciannove brevi scene dal ritmo travolgente sul conflitto tra adolescenti e adulti.

Festa grande di aprile è il testo teatrale con cui Franco Antonicelli, scrittore, fotografo, giornalista e partigiano, ripercorre le vicende italiane dai giorni del delitto Matteotti nel 1924 a quelli della Resistenza e della Liberazione nel 1945, che andrà in scena al Teatro Gobetti con la regia di Giulio Graglia. Sempre al Gobetti, dal 6 all’11 maggio 2025, torna con un nuovo cast e un nuovo allestimento Stabat Mater, scritto, diretto e interpretato da Liv Ferracchiati. Vincitore del Premio Hystrio Nuove Scritture di Scena nel 2017, il testo tratta i temi dell’autodeterminazione e della libertà d’espressione identitaria.

La giovane regista Micol Jalla dirigerà Appello all’Europa di Stefan Zweig, autore di quattro celebri discorsi sull’Europa, mentre Kriszta Székely sarà alla regia de Il costruttore Solness, capolavoro della maturità di Ibsen, rappresentato al Teatro Carignano in prima nazionale con Valerio Binasco nei panni di Solness, architetto ricco e di successo ma afflitto dall’invidia per i più giovani, un testo sullo scontro generazionale, il maschilismo e la prevaricazione dell’uomo sulla donna.

La tradizionale programmazione estiva “Prato inglese” prevede quest’anno, dal 19 giugno al 13 luglio 2025, le commedie shakespeariane Racconto d‘inverno e Pene d’amor perdute, due prime nazionali affidate alla regia di Jurij Ferrini.La danza invade la programmazione di prosa con un percorso intitolato Torinodanza EXTRA, che porta in scena quattro spettacoli a partire dal 28 novembre con la prima nazionale di Taverna Miresia di Mario Banushi, per proseguire il 13 marzo con Coup Fatal di Alain Platel, il 17 maggio con Suspended Chorus di Silvia Gribaudi, il 3 giugno con Works and Days del collettivo belga FC Bergman.