Un palcoscenico inusuale per l’inaugurazione della quarta edizione di Torino Jazz Festival: il Museo Egizio. In prima Europea e in esclusiva per il TJF, il maestro Anthony Braxton del Sonic Genome ha aperto la rassegna dirigendo 70 musicisti per otto ore in una grandiosa performance che dialoga con l’arte antica, la storia e i visitatori dell’Egizio.
Il TJF prosegue domani con:
Ore 10.00
EX MANIFATTURA TABACCHI, CORSO REGIO PARCO 142 ARS CAPTIVA 2015
LA METAMORFOSI DEI LUOGHI DISCORSI E PRECORSI FRA JAZZ, PITTURA E CANZONE D’AUTORE
Luigi Antinucci, chitarra e voce
Emanuele Boschi, percussioni
Claudio Nicola, contrabbasso
Andrea Guariso, chitarra
Luciano Gaglio, pittore
Marco Basso, narrazioni
I destinatari sono gli studenti delle scuole coinvolte in Ars Captiva. L’incontro rientra nel progetto didattico rivolto alle scuole superiori de Le Chiavi della Musica. Questo momento formativo s’intitola Magica Torino dal recente cd del cantautore Luigi Antinucci e si articola in percorsi e discorsi tra canzone d’autore, jazz e pittura.
Ascolteremo con la voce e la chitarra di Luigi Antinucci due canzoni tratte dal suo ultimo album e un brano firmato da Francesco De Gregori eseguiti in versione acustica. Seguiranno un’esecuzione strumentale del duo jazz Performart (Guariso e Nicola) e un intervento di Luciano Gaglio, autore di unprogetto artistico ispirato alla loro musica. Quindi il cantautore e i jazzisti fonderanno i loro stili interpretando in modo originale un brano di Magica Torino. Commenta questo viaggio creativo il giornalista musicale Marco Basso.
ORE 12.00
NH COLLECTION PIAZZA CARLINA
INCONTRI SPECIALI PER PROGETTI SPECIALI
Stefano Zenni intervista Danilo Rea
Il TJF celebra il centenario della nascita di Billy Strayhorn, per anni considerato il braccio destro di Duke Ellington, ma ormai definitivamente consacrato nel pantheon dei compositori jazz di tutti i tempi. Danilo Rea, impegnato a fornirci la sua versione di Strayhorn, racconterà se stesso e questo lavoro in compagnia di un altro importante pianista, resident del Fringe, Bojan Z. Un incontro imperdibile con al centro il pianoforte jazz contemporaneo.
ORE 13.00
PIAZZA VITTORIO
Toyota Italia presenta il SENSITIVE CONCERT un concerto multisensoriale dedicato ai non udenti, che utilizza una tecnologia ideata ad hoc: le Toyota Sensitive Spheres, che integrano la percezione uditiva con stimoli tattili e visivi per far vivere alle persone sorde l’esperienza della musica.
PERFORMANCE : ore 23.20 // @Night Towers, Piazza Vittorio Veneto.
Ore 15.00
MOLE ANTONELLIANA, CORTILE INTERNO DI VIA MONTEBELLO
RASSEGNA MANOUCHE ALLA MOLE
Quattro giornate di incontri e di musica manouche ad appuntamentofisso con i maggiori esponenti internazionali del gipsy jazz nel cuore di Torino.
Presentazione della rassegna manouche con gli artisti che ne faranno parte. Durante il pomeriggio: jam session gestita dagli artisti manouche di Torino, dimostrazione del ballo lindy hop, a cura dell’associazione culturale Dusty Jazz, esposizione di chitarre manouche a cura di liutai specializzati ed esposizione di materiali dedicati al genere.
Ore 16.00
CINEMA MASSIMO, SALA TRE, VIA VERDI 18
THE CONNECTION
di Shirley Clarke
(Usa 1962, 110’, DCP, b/n, v.o. sott. it.)
L’adattamento per il grande schermo del testo di Gelber diventa un formidabile esempio di meta-cinema. La partenza sembra quasi un documentario. In effetti si stanno seguendo i percorsi di un operatore e del suo progetto di fare un documentario, che poi ha abbandonato.
Musica del pianista jazz Freddie Redd, con Jackie McLean.
Ingresso euro 6,00 (intero), euro 4,00 – 3,00 (ridotti)
Ore 16.00
IL CIRCOLO DEI LETTORI, VIA BOGINO 9
DAGLI SPIRITUAL A PASOLINI
Incontro con James Newton
Per la prima assoluta della sua Passione Secondo Matteo, il compositore James Newton racconta l’ispirazione del blues e dello spiritual, l’influenza di Pasolini e Messiaen, il rapporto tra jazz e musica classica. In dialogo con lui, il direttore del TJF Stefano Zenni. Partecipano Rosina Becerra, direttrice del Dipartimento di Etnomusicologia della UCLA e Steve Loza, docente di Etnomusicologia alla UCLA.
Ore 16.00
BLAH BLAH, VIA PO 21
Proiezione del cortometraggio
FRINGE IN THE BOX – OMAGGIO A TANNOIA
Regia: Alessandro Tannoia e Yokio Unia
Editing: Valeria Ferrari
Un corto di quindici minuti racconta le giornate di lavoro all’interno dell’appartamento che ha ospitato per due anni il “The Boxx”, e ha raccolto la musica e le storie dei principali musicisti del Fringe.
Il progetto sarà presentato da suoi ideatori – Francesco Pistoi, Ugo Basile e Furio Di Castri – e la serata sarà dedicata all’amicoAlessandro Tannoia, il regista torinese recentemente scomparso.
Ore 17.00
AREA COOKING & RELAXING / FRINGE DANCE,
PIAZZA VITTORIO VENETO
AFRO ROOTS
Cheikh Sadibou Fall, percussioni
Kassoum Diarra, percussioni
Stefano Attanasio, percussioni
Luca Piccablotto, percussioni
Paolo Visintin, percussioni
La Compagnia di Danza Afro Contemporanea “Sowilo”, diretta dalla coreografa e danzatrice Simona Brunelli, approda all’area dance di Piazza Vittorio Veneto. Supportata dal ritmo dei percussionisti afro torinesi, la Compagnia instaura col pubblico un rapporto basato sul divertimento e la partecipazione attiva tramite un linguaggio antico e insieme modernissimo.
I SET – lezione di afro contemporanea
II SET – esibizione e concerto
Ore 17.30
BARATTI & MILANO, GALLERIA SUBALPINA, PIAZZA CASTELLO 29
CHIARA / CHIAPPETTA DUO
Claudio Chiara, sax alto
Alessandro Chiappetta, chitarra elettrica
Un grande sassofonista e un talentuoso chitarrista affrontano i classici della song americana – un duo eccellente per raccontare e reinventare le melodie di Gershwin, Cole Porter e dei grandi songwriter della Tin Pan Alley.
Ore 18.00
AUDITORIUM RAI ARTURO TOSCANINI, VIA G. ROSSINI 15
Centenario Billy Strayhorn, 1915-2015
DANILO REA PLAYS BILLY STRAYHORN
Danilo Rea, pianoforte
Posto unico numerato euro 10,00
Produzione originale Torino Jazz Festival
Danilo Rea plays Strayhorn: un progetto esclusivo pensato dal pianista per celebrare il centesimo anniversario della nascita del braccio destro di Duke Ellington, con una rilettura intimista e personale dei grandi classici usciti dalla sua penna, parte integrante del patrimonio della grande musica novecentesca. Pianista amato da grandi cantanti italiani come Gino Paoli e Mina, dalla lunghissima carriera a fianco di jazzisti di fama internazionale e membro del premiatissimo gruppo Doctor 3, dove ha lavorato in compagnia di Fabrizio Sferra ed Enzo Pietropaoli, Rea è anche autore di concerti a due pianoforti con Brad Meldahu, Danilo Perez, Michel Camilo e Luis Bacalov. È stato il primo jazzista ad esibirsi in piano solo presso la sala Santa Cecilia a Roma (nel 2003) e nel 2006 è stato artefice di un concerto memorabile al Guggenheim Museum di New York. Nel 2009 si è esibito alla Fenice di Venezia e al Petruzzelli di Bari.
Ore 21.00
PIAZZA SAN CARLO
HUGH MASEKELA SEXTET
Ramapolo Hugh Masekela, tromba, voce
Abednigo Sibongiseni Zulu, basso
Francis Manneh Edward Fuster, percussioni, voce
Cameron John Ward, chitarra, voce
Johan Wilem Mthethwa, tastiere, voce
Lee-Roy Sauls, batteria, voce
Hugh Masekela è un trombettista, compositore e cantante sudafricano conosciuto a livello internazionale per l’impegno sociale e politico contro l’Apartheid. Alla fine degli anni ’50 inizia a farsi strada nel panorama afro – jazz del suo paese. In quel periodo diventa membro del leggendario gruppo sudafricano, The Jazz Epistles, con Abdullah Ibrahim. Nel 1960, appena ventunenne, lascia l’Africa per iniziare quelli che sarebbero stati trent’anni di esilio. Il suo arrivo a New York coincide con l’epoca d’oro del jazz e il giovane Masekela entra in contatto con Miles Davis, Dizzy Gillespie e Louis Armstrong. Hugh sviluppa il suo stile, unico e inconfondibile, che fonda le sue radici nella cultura africana e trae nutrimento dalle influenze americane. Alla fine degli anni ’60 sposa Miriam Makeba e si trasferisce a Los Angeles, proprio nel bel mezzo della “Summer of Love”.
Nel 1967 si esibisce al Monterey Pop Festival accanto a Janis Joplin, Otis Redding, Ravi Shankar e Jimi Hendrix. L’anno successivo, il suo singolo Grazin in the Grass arriva al numero uno nelle charts americane. Nel trentennio di esilio Masekela realizza oltre 20 album, collaborando con Harry Belafonte, Dizzy Gillespie, Fela Kuti, Marvin Gaye, Paul Simon e Stevie Wonder. Finalmente nel 1990 Hugh rientra in patria, giusto in tempo per assistere alla liberazione di Nelson Mandela. Nel giugno 2010 ha aperto il concerto della FIFA World Cup e nel 2011 si è esibito con gli U2 a Johannesburg. Bono ha descritto il duetto come uno dei momenti artistici più alti della sua carriera. Hugh usa la fama per tenere viva l’attenzione sui temi a lui cari: “La mia più grande missione è quella di mostrare al mondo chi è veramente il popolo africano”.
SITO DEL FESTIVAL: www.torinojazzfestival.it