La nuova stagione del Teatro Regio di Torino si apre con un logo nuovo di zecca e un programma di primo piano tra opera, operetta, balletto e concerti.
C’è tanta Francia in questa nuova stagione, a partire dal titolo, Amour toujours. “Non si tratta di un omaggio – scherza il neodirettore artistico Cristiano Sandri – al sovrintendente Mathieu Jouvin, ma ad un Paese vicino, che ha profondi legami con l’Italia, soprattutto in campo musicale.” E non sbaglia chi ci vede un riferimento anche a uno dei più grandi successi del torinese Gigi d’Agostino: il Regio strizza l’occhio alla dance music, in nome della contaminazione dei generi.
“Il Regio ha superato la fase critica e ora riparte alla grande – dichiara Stefano Lo Russo, sindaco della Città di Torino e Presidente della Fondazione Teatro Regio – Abbiamo da poco presentato il programma degli eventi estivi a Palazzo Reale e oggi annunciamo la stagione 2023/2024 con quattordici titoli, grandi artisti e il ritorno del Maestro Muti a Torino. L’obiettivo è il rilancio del nostro teatro dal punto di vista artistico e il rafforzamento dei rapporti di interconnessione con la città.”
La stagione si aprirà il 21 settembre con La Juive, opera rara del compositore francese Fromental Halévy, rappresentata soltanto due volte a Torino in lingua italiana e che torna nella sua versione originale in francese dopo quasi 140 anni con un allestimento di Stefano Poda, già regista per il Regio di Thaïs, Faust e Turandot, la direzione d’orchestra di Daniel Oren e il debutto nel ruolo tenorile di Gregory Kunde. A questo impegnativo grand-opéra farà da contraltare la più leggera operetta Un mari à la porte di Jacques Offenbach.
Si continua con La bohème di Giacomo Puccini, il primo dei cinque appuntamenti con il grande compositore di cui nel 2024 si celebrano i 100 anni dalla scomparsa: seguono La rondine, La fanciulla del West, Le villi e il trittico.
A dicembre, come da tradizione, è protagonista il balletto, con La bella addormentata e il Don Chisciotte, interpretati rispettivamente dal Balletto del Teatro nazionale di Praga e dal Balletto dell’Opera di Kiev, a cui si aggiunge lo spettacolo Roberto Bolle & Friends.
È atteso a febbraio sul palco del Teatro Regio il Maestro Riccardo Muti, che dirigerà Un ballo in maschera di Giuseppe Verdi. Altro ritorno sempre amato a Torino è poi quello di Wagner, di cui andrà in scena a maggio L’olandese volante, diretto da Nathalie Stutzman.