di Luisa Cicero
Dal 17 febbraio al 2 marzo il Circolo del Design (via Giolitti 26/a ) presenta la nuova edizione di “A stomaco vuoto” esposizione progettata in occasione della Milano Design Week 2015 dall’Associazione Culturale Il Lazzaretto.
A pochi mesi dalla chiusura dell’Esposizione Universale, che ha gettato luce sul tema dell’alimentazione, “A stomaco vuoto” – mostra sul complesso tema del digiuno nata a Milano lo scorso anno da un’idea di Linda Ronzoni, Andrea Vitullo e Alfred Drago e in controtendenza rispetto ai temi proposti da Expo – arriva a Torino arricchita dalle opere di artisti e designer del territorio piemontese.
Metafora del nostro tempo in cui c’è chi non mangia, chi mangia troppo e chi può decidere di rimanere a “stomaco vuoto”, la mostra propone, attraverso opere appositamente realizzate, una riflessione inedita su un tema quanto mai attuale, ricco di possibili sguardi creativi e rigeneranti. È, infatti, proprio dal concetto di “mancanza” che prende vita il progetto dell’Associazione Culturale Il Lazzaretto, che si prefigge di aprire uno spazio di riflessione sull’aspetto positivo e rigenerativo dell’assenza di cibo approcciando il tema del digiuno secondo una prospettiva artistica, antropologica, culturale e terapeutica non si allude solo alla semplice assenza di cibo ma anche ad altri tipi di vuoto.
Mercoledì 24 febbraio dalle ore 18 alle 20 al Circolo del Design, si svolgerà un dibattito con Padre Ermis Segatti, teologo e docente di Storia del Cristianesimo e di Teologie Extraeuropee presso la Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale, Alberto Moshe Somekh, Rabbino della Comunità ebraica di Torino e Brahim Baya, Portavoce dell’Associazione Islamica delle Alpi di Torino, affronterà il tema della rinuncia al cibo in ambito religioso.
Al Circolo del Design saranno ospitate le opere originali di designer e artisti come Patricia Urquiola, Sofie Lachaert e Studio Dessuant Bone alle quali si aggiungeranno i lavori dei piemontesi Acquacalda, Adriano Design, Andrea Vecera, César Mendoza, De Ferrari Architetti, Design Gang e Paolo Maccarrone.