La Pinacoteca Agnelli apre le porte a Raffaello

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di Luisa Cicero

fu ben ragione che in Raffaello facesse chiaramente risplendere tutte le più rare virtù dell’animo, accompagnate da tanta grazia, studio, bellezza, modestia et ottimi costumi, quanti sarebbono bastati a ricoprire ogni vizio quantunque brutto et ogni macchia ancor che grandissima. Laonde, si può dire sicuramente che coloro che sono possessori di tante rare doti, quante si videro in Raffaello da Urbino, sian non uomini semplicemente, ma, se è lecito dire, dèi mortali. (Giorgio Vasari – Vita di Raffaello d’Urbino pittore et architetto)

È di Raffaello Sanzio, uno dei più grandi artisti di tutti i tempi, nato a Urbino nel 1473, la Madonna del Divino Amore, capolavoro in mostra alla Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli dal 19 marzo al 28 giugno 2015.

L’evento è nato dal sodalizio tra la Pinacoteca e il Museo partenopeo di Capodimonte. Un’altra iniziativa importante – dichiara Fabrizio Vona, Soprintendente del Polo museale di Napoli – unisce nuovamente la Pinacoteca Agnelli e il Museo di Capodimonte in un comune programma di promozione del nostro prezioso patrimonio d’arte e di cultura, una collaborazione che ci auguriamo possa proseguire in futuro.”

Il tema dell’opera è l’amore materno, del Divino Amore: due donne, una giovane e una anziana, la Madonna e Santa Elisabetta, guardano due bambini interagire, Gesù e San Giovannino. L’unica figura maschile, San Giuseppe, è calata nello sfondo, distante.

L’opera, considerata per lungo tempo uno dei capolavori del maestro, era stata messa in discussione dalla maggior parte della critica a partire dalla fine dell’Ottocento. La presenza a Capodimonte di un grande disegno nella stessa scala della tavola, proveniente dalla collezione di Fulvio Orsini, attribuito a Giovan Francesco Penni e ritenuto il cartone preparatorio al dipinto, aveva indotto ad attribuire alla mano dell’allievo l’ideazione del capolavoro. Invece, grazie al recente restauro (2012) e alla campagna di indagini scientifiche che lo hanno preceduto mettendo in luce la qualità dell’esecuzione e la raffinatezza della composizione del dipinto, si è chiarito senza più dubbi che si tratta di una copia su carta tratta dal dipinto e non di un cartone preparatorio per la sua esecuzione. Da qui il riconoscimento del dipinto, già celebrato da Vasari in termini entusiasti miracolosissimo di colorito e di bellezza singulare’, condotto di forza e d’una vaghezza tanto leggiadra io non penso che è si possa far meglio, al suo vero autore, Raffaello da Urbino.

L’allestimento è nato da un progettato di Marco Palmieri L’ambiente intorno all’opera è buio e avvolgente, come un utero materno e vi si accede attraverso un lungo corridoio che parte da uno spazio esterno molto luminoso. Il netto cambio di luce, induce l’occhio a riabituarsi e il quadro, unico oggetto illuminato nella sala, appare come una visione. Una stuoia posta sul pavimento attutisce i passi, ovattando lo spazio. La Madonna del Divino Amore è poggiata in una nicchia, senza cornice, ai suoi piedi una base che distanzia, protegge e ricrea la sacralità di un altare. L’ambiente ha una forma a dodecagono, un poligono regolare con una matrice geometrica cara a Raffaello. L’inclinazione della parete su cui è esposto il dipinto richiama la leggera torsione del gruppo delle quattro figure principali, che sono ruotate di circa 15 gradi rispetto l’asse frontale di visione.

Info:  Martedì – domenica ore 10.00 – 19.00 | Chiuso lunedì

Biglietti: 10€ intero, 8€ ridotto gruppi, over 65, convenzionati; 4€ ridotto scuole, ragazzi 6/16 anni; gratuito 0/6 anni, disabili, Abbonati Torino Piemonte Musei

Lingotto – Via Nizza 230/103 , 10126 Torino Tel + 39 011 0062713

www.pinacoteca-agnelli.it