L’arte e la creatività come strumenti di rappresentazione della diversità e dell’inclusione sociale sono il punto di partenza del progetto Il bello deve ancora venire | The best is yet to come. Obiettivo dell’iniziativa, che coinvolge 50 adolescenti ospitati nelle comunità residenziali educative, è attivare processi partecipati per favorire le relazioni e promuovere l’innovazione sociale attraverso attività formative e creative.
Sono attività di sperimentazione artistica a cui partecipano ragazze e ragazzi dagli 11 ai 18 anni, ospitati in undici comunità educative torinesi, per realizzare interventi che migliorano gli spazi di vita condivisi favorendone la riappropriazione. Un percorso, dunque, che valorizza le potenzialità delle giovani generazioni e dà spazio ai loro bisogni di protagonismo. Sale, corridoi, spazi di transito di quattro comunità sono al centro di attività di esplorazione, conoscenza e condivisione che porteranno a nuove soluzioni ideate e realizzate con la partecipazione di tutti gli attori dell’iniziativa.
Accanto agli adolescenti che realizzano il progetto nelle comunità̀ educative Passoni 18 (cooperativa San Donato), Valpiana (cooperativa Valpiana), Giulia (cooperativa Mirafiori), Cascina “La Luna” (cooperativa sociale Pier Giorgio Frassati), operano, a supporto dell’attività, dieci studenti dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, giovani professionisti del design e dell’architettura (studio Fludd, studio TUTA, Izmade e Viola Gesmundo) e gli educatori delle comunità. Saranno realizzati interventi pittorici e/o costruzioni di oggetti di design.
L’iniziativa, promossa da Arteco, Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, con la collaborazione dell’assessorato al Welfare, Servizio Minori e Famiglie della Città di Torino e Fondazione per l’Architettura/Torino, con il sostegno di Compagnia di San Paolo e Lions Club Torino Host Regio, ha preso il via nella prima settimana di febbraio.
Questo pomeriggio Sonia Schellino, Assessora al Welfare della Città, ha salutato le ragazze e i ragazzi della comunità Giulia. “La Città ha aderito con grande interesse a un’iniziativa che punta a fornire nuove opportunità formative che, facendo leva sui percorsi creativi e artistici, diventa uno strumento di innovazione sociale. Un percorso che valorizza la capacità dei ragazzi e li educa alla bellezza per mantenere vivi la curiosità e lo stupore, per renderli protagonisti attenti e critici del mondo in cui sono immersi” ha spiegato Sonia Schellino.
I giovani ospiti, accompagnati dai professionisti Matteo Baratto, Caterina Gabelli e Sara Maragotto dello studio Fludd e dagli studenti dell’Accademia, hanno rivisitato lo spazio della sala polivalente ideando un nuovo ambiente partendo dai bisogni della comunità e dell’utilizzo che se ne vuole fare, in un contesto in cui non sono mancati momenti ludici. Con loro anche tre studenti dell’Accademia Albertina, Luigi Palladino, Giorgia Maresca e Luna Iemmola.
Il percorso è scandito in sette workshop che si svolgono presso le quattro comunità e si concluderà il 5 aprile.
Gli scatti della fotografa Francesca Cirilli, testimonieranno i cambiamenti innescati dalla nuova progettualità negli spazi delle comunità prima e dopo l’avvio delle attività.
Per ulteriori approfondimenti consultare il sito http://www.associazionearteco.it/
mariella continisio