di Alessandra Rende
Marielle Franco e Xavier Jugelé. A loro è dedicata la 33° edizione di Lovers Film Festival, diretto da Irene Dionisio e presieduto da Giovanni Minerba, che si terrà al Cinema Massimo di Torino dal 20 al 24 aprile.
Marielle Franco è l’attivista brasiliana assassinata a Rio de Janeiro lo scorso 15 marzo, in circostanze ancora da chiarire. Per lei ha speso parole appassionate la direttrice di Lovers, durante la presentazione del programma. Xavier Jugelé è il poliziotto francese che ha perso la vita il 20 aprile 2017 durante l’attentato terroristico agli Champs- Élysées di Parigi. Era membro dell’Associazione LGBT della polizia francese. A lui sarà dedicato il corto Xavier, proiettato durante la serata di apertura.
Il titolo Lovers ha un triplice significato: amante, appassionato e sexual partner. Un nome che racconta molteplici geografie sessuali, ma anche la cura e il profondo amore per il cinema e per la stessa comunità LGBTQI.
Questa edizione avrà una forte impronta musicale. Il 10 aprile, Rupert Everett presenterà al Cinema Massimo l’anteprima del film The Happy Prince – L’ultimo ritratto di Oscar Wilde, di cui è interprete e regista. Il 20 aprile, durante l’apertura, sarà poi Francesco Gabbani ad animare la serata. Seguirà il film di apertura Postcards from London di Steve McLean. Musica anche per la chiusura, il 24 aprile, che vedrà come ospite Nina Zilli. La cantautrice piacentina sarà ospite della serata conclusiva, condotta da Pino Strabioli insieme a Valeria Golino.
Il programma è composto da oltre 80 film, di cui sei in anteprima mondiale, per un totale di 62 opere mai viste nel nostro Paese, suddivise tra i film in competizione e quelli fuori concorso. Come ad esempio il film di chiusura, Thelma di Joachim Trier, a Torino in anteprima nazionale.
Numerose, poi, le collaborazioni, da Seeyousound (con l’evento Music Riot) a Fish & Chips Film Festival, fino ad arrivare a sodalizi più trasversali come quelli con Camera, il Salone Internazionale del Libro e il Centre d’Art Contemporain Genéve.
Scorrendo il calendario si nota il ritorno del duo composto da Marcio Reolon e Filipe Matzembacher, con Tinta bruta, in concorso tra i lunghi, ma anche l’unico doc italiano in programma, Essere divina di Luca Pellegrini, fuori dalla competizione ufficiale. Viene poi riproposta la sezione “iconoclasta” Irregular Lovers, con sette opere. Fuori concorso, infine, tre pellicole di Bertrand Mandico, accompagnate da incontri con artisti e performer: Irene Pittatore, Coniglio Viola, Cosimo Terlizzi e Francesca Arri.
Giovanni Minerba, poi, ha curato una nuova sezione, chiamata Cinque pezzi facili composta dai suoi film preferiti e volutamente ispirata all’omonimo spazio creato da Gabriele Salvatores al Torino Film Festival.
“I nostri film parlano soprattutto d’amore, inteso come massima espressione di libertà” ha commentato Minerba. Un festival diverso dagli altri, “che vive di persone e sentimenti e non di algoritmi perfetti”, come ha sottolineato Irene Dionisio.
Erano presenti alla presentazione alla Mole Antonelliana gli assessori Francesca Leon e Marco Giusta.