CinemAmbiente, un festival necessario

di Mauro Marras
Un festival necessario e, insieme, precursore di una certa sensibilità che oggi è più che mai d’obbligo in un mondo che consuma se stesso a ritmi insostenibili. CinemAmbiente festeggi ala sua ventesima edizione, dal 31 maggio al 5 giugno: vent’anni sul fronte dell’informazione e dell’educazione ambientale, forgiando cittadini consapevoli e attenti.

Secondo l’ex vicepresidente Usa Al Gore, promotore instancabile di azioni di informazione e sensibilizzazione, “il cinema è un potente strumento nella diffusione di una sensibilità ambientale”: lo ha citato oggi Gaetano Capizzi, da sempre direttore della rassegna, che oggi qualcuno ha definito “visionario”. Vent’anni fa parlare di sostenibilità era un’operazione per pochi, mentre oggi è “il principale tema politico e il principale tema culturale”, ha detto l’assessora Antonella Parigi della Regione Piemonte. Se l’assessora all’Ambiente Stefania Giannuzzi sostiene che “CinemAmbiente accende i riflettori del cinema sugli allarmi lanciati dalla natura e contribuisce a favorire la costruzione di una consapevolezza che è individuale prima di essere di tutti, per Francesca Leon, assessora alla Cultura, il festival “rappresenta il punto di sintesi tra le azioni quotidiane atte a ridurre la nostra impronta ecologica e la nostra idea di cultura quale spazio d’espressione democratica”.


In sintesi, CinemAmbiente è necessario, in una città che è impegnata da sempre nel tentativo di ridurre il suo impatto, forte di una cittadinanza partecipante e sensibile, di un associazionismo ambientalistico molto presente. Anche quest’anno Torino ha dato il suo contributo alla continuità del festival, pur tra le tante difficoltà di bilancio. Insieme alla Regione e insieme a tanti sponsor: per citare i principali, la Compagnia di San Paolo, la Fondazione Crt e Iren, Smat, Conai, Novamont, Asja, Ciai, De Vizia, Elettricità Futura e Fise Assoambiente, oltre al patronato di Mibac, ministero per l’Ambiente, Unep, Unesco.
Il film d’apertura sarà “The age of consequences” di Jared Scott, che pone il cambiamento climatico come origine delle grandi emergenze internazionali. Chiuderà “La vallée des loups” di Jean-Michel Bertrand, un occhio indiscreto che mostra aspetti di vita di una specie controversa, che suscita timori, allarmi e grandi amori. In mezzo, oltre cento film, seguiti da intensi dibattiti e da uscite da Torino verso altre città italiane, una sorta di festival espandibile e contagioso. CinemAmbiente, otre che festival è un progetto più vasto, che comprende una web tv dedicata alle scuole, un piano di promozione e di distribuzione delle opere presentate e il Green Film Network, il punto di incontro di circa quaranta rassegne ambientali sparse per il mondo. Numerose le collaborazioni di realtà del territorio cittadino, come l’Università di Torino (in particolare il Dams con un incontro di studenti Erasmus il 1 giugno all’Auditorium Quazza), Legambiente, Museo A come Ambiente, InGenio e altro ancora.
L’ingresso è sempre gratuito, al Cinema Massimo i biglietti devono essere ritirati un’ora prima di ogni proiezione. Altre informazioni all’indirizzo http://www.cinemambiente.it