di Mariella Continisio
Come vedono il mondo le bambine e bambini? Ce lo raccontano proprio loro attraverso molteplici linguaggi artistici che danno vita a tante piccole opere d’arte raccolte nella mostra “Colori tra spazio e tempo”.
L’esposizione, che sarà ospitato nello spazio Xkè il Laboratorio della curiosità in via Gaudenzio Ferrari 1, sarà aperto al pubblico sabato 5 novembre dalle 18 alle 24 e domenica 6 novembre dalle 10 alle 18, nell’ambito degli appuntamenti della Notte delle Arti di ContemporaryArt (ottobre 2016 – gennaio 2017).
I manufatti degli artisti in erba sono il frutto di progetti educativi realizzati nei nidi, nelle scuole dell’infanzia della Città, nei Centri di cultura per l’arte e la creatività di Iter (Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile) e nei dipartimenti Educazione del Castello di Rivoli e Museo d’Arte Contemporanea e della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.
In un mondo globalizzato dove tutto diventa più familiare attraverso la televisione e il computer, conoscere storia, cultura e tradizioni di Paesi diversi dal nostro, come lo si può fare visitando il nuovo allestimento del museo Egizio, ha sollecitato la curiosità e la fantasia delle bambine e dei bambini. I loro pensieri sugli ambienti, gli animali, i costumi, le figure mitiche e i personaggi della quotidianità del Paese dei faraoni si sono trasformati in una grande scenografia realizzata con la tecnica della cartapesta, pittura su tela, collages con elementi naturali, alimenti, carte e cartoncini. E sempre sulla scia della storia dell’uomo utilizzando argilla, tempere e materiali di recupero è stato costruito, con modellini e scenografie, il racconto dell’Odissea: dal cavallo di Troia al viaggio e alle peripezie di Ulisse per tornare dalla moglie Penelope a Itaca.
Le storie e le narrazioni sul mondo magico dei castelli, le uscite didattiche al Borgo Medioevale e al Castello di Grinzane e Cavour sono stati lo spunto per i bambini di immedesimarsi nei loro personaggi preferiti – principi, principesse, fate, cavalieri, giullari, streghe e draghi – e rappresentare, in più sequenze, le loro avventure oltre a riprodurre graficamente le loro dimore, le armi e gli arnesi del tempo.
Il corpo diventa il soggetto privilegiato di una serie di manufatti come le sagome stilizzate in dialogo tra di loro; le forme i colori, il chiaro e lo scuro del lavoro guidato dall’artista Mauro Biffaro, condensato nelle serigrafie frutto delle emozioni vissute e delle immagini oniriche costruite dai bambini; gli autoritratti ispirati allo stile di Amedeo Modigliani. Anche gli elementi del linguaggio visivo come punto, linea, spazio, forma e colore sono stati sperimentati dai piccoli delle scuole dell’infanzia nel laboratorio di Arti visive Remida del Centro di cultura per l’arte e la creatività di Iter, per creare composizioni individuali e di gruppo, ispirandosi a opere di arte contemporanea.
Sul filo del ricordo – (attività svolta con la Fondazione Sandretto) raccontato attraverso attimi, luoghi e ricordi utilizzando tessuto argilla, acqua, grafite, attrezzi a punta – che conduce alle radici del futuro, rappresentato da un albero dove le culture si incontrano, l’espressione spontanea dei piccoli ha il potere di cambiare la quotidianità che viene rappresentata utilizzando fotografie, pannelli in laminil e fogli in alluminio.
Alcune di queste opere saranno esposte in occasione dell’inaugurazione dell’edizione 2016 del Festival dell’Educazione che si terrà a Torino dal 23 al 27 novembre, nell’aula Magna della Cavallerizza Reale e in altre sedi.
Sempre nella Notte delle Arti, nella scuola dell’infanzia comunale Bay, via Principe Tommaso 25, dalle 18 alle 22, sarà realizzato, un coreografico work in progress Flowers a cura del Dipartimento educazione del Castello di Rivoli. Partendo dal visual di Artissima, i bambini con le famiglie rielaboreranno il tema floreale in chiave pop, per festeggiare i vent’anni del progetto Tappeto Volante. Si tratta di un’iniziativa pluriennale e interdisciplinare scuola-museo che utilizza i contenuti dell’arte contemporanea, l’internazionalità e il riconoscimento delle singole individualità per promuove l’inclusione sociale, in un quartiere, San Salvario, dove sono numerose le famiglie di migranti.