Per la “Notte degli Archivi”, venerdì 10 giugno alle 21, il Museo di Antropologia Criminale di corso Massimo D’Azelio 52, presenta “ Storie dietro le immagini tecnologiche multimediali: come nasce l’archivio fotografico interattivo del museo Lombroso”.
Il fondo fotografico del Museo è composto da oltre 6000 fototipi realizzati circa tra il 1860 e il 1937. Il cambiamento, rappresentato da tali fotografe, è duplice: dal punto di vista storico, nella seconda metà dell’Ottocento, Lombroso ha utilizzato il medium della fotografia in modo innovativo per le sue ricerche. Dal punto di vista attuale, grazie al digitale, l’accessibilità di tale fondo fotografico è resa possibile con progetti di editing online e onsite.
In questa edizione della Notte degli Archivi si racconterà la nuova postazione touchscreen installata in museo a maggio 2022 che ha reso fruibili molte fotografie legate al mondo della criminologia con particolare riguardo allo storytelling e al dato tecnologico (la fruizione museale della tecnologia, gli sviluppi e le prospettive future).
A fine presentazione si potrà visitare il museo gratuitamente.
Inoltre, il Museo Lombroso presenta il Podcast : “Da arte dei pazzi ad art brut” cambi di sguardi sugli archivi del Museo Lombroso e del Museo di Antropologia ed Etnografia.
Nella seconda metà dell’Ottocento Cesare Lombroso, Antonio e Giovanni Marro, poiché la psichiatria comincia a manifestare particolare interesse verso le produzioni degli internati nei manicomi come scritti, disegni, sculture, raccolgono e conservano questi materiali che oggi costituiscono un importante patrimonio custodito negli archivi del Museo di Antropologia criminale e del Museo di Antropologia ed Etnografia, del Sistema museale dell’Università di Torino.
Nel corso del Novecento queste produzioni sono passate dall’essere mere manifestazioni della cosiddetta “arte dei pazzi” ad opere di “Art Brut”, riconoscendone così il loro valore artistico.
Di Antonella Gilpi