Come cambia il canile, al servizio di animali e cittadini

La nuova modalità di funzionamento dei servizi del canile della Città di Torino per il periodo 2020-2023 vede l’Associazione Enpa quale gestore della struttura, dei servizi e della cura degli animali ospiti del Canile Rifugio di strada Cuorgnè 139 ed il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Torino quale gestore dei servizi di assistenza veterinaria degli animali ospiti nello stesso canile. Le due gestioni sono state oggetto di affidamento attraverso due distinte procedure aperte.

In particolare, per far riconoscere il Canile Rifugio come un luogo di formazione e servizi agli animali e al cittadino, per favorire la giusta adozione, ridurre il più possibile la permanenza dei cani in canile e diminuire il numero di rientri, sono state inserite alcune importanti novità tra cui il servizio di educazione, gestito da veterinari comportamentalisti e istruttori ed educatori cinofili che, con il coinvolgimento operativo dei volontari presenti all’interno della struttura, accompagneranno i cani ospiti in percorsi individualizzati finalizzati a rinforzare le loro abilità e a individuare le singole caratteristiche.

Sono stati realizzati cambiamenti anche a livello strutturale. I posti disponibili sono stati incrementati con 36 box ristrutturati con riscaldamento, che ora ospitano i cani del vecchio sanitario. Oltre al gattile, che ospita i gatti pronti per l’adozione, è stato creato un nuovo spazio che sarà dedicato ai gatti di colonie problematiche: una nuova “stanza” costruita in una delle aree verdi con caratteristiche coerenti con l’ambiente in cui i gatti ferali vivono.

Per incentivare ulteriormente le adozioni, oltre alla campagna informativa “Adotta al Canile” è stata realizzata la pagina Facebook “Canile Rifugio Città di Torino” – www.facebook.com/canilerifugiocittaditorino – dove sono pubblicate foto e descrizioni di alcuni degli ospiti a quattro zampe adottabili.

In questo periodo, che richiede a tutti di rispettare quanto previsto dalle normative emergenziali, le persone interessate a intraprendere un percorso di adozione per recarsi in canile devono fissare un appuntamento scrivendo alla mail canilerifugio@comune.torino.it.

Il servizio di Canile Sanitario per la Città di Torino è svolto dal Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università degli Studi di Torino presso la struttura di Piazza Morselli 2 a Grugliasco. Presso la struttura verranno ospitati i cani – vaganti e/o incidentati – recuperati sul territorio torinese.

La corretta procedura per segnalare cani vaganti e/o incidentati e gatti incidentati, prevede di contattare le Forze dell’Ordine – Polizia Municipale di Torino (Tel. 011 011 1), Carabinieri (Tel. 112) o Polizia (Tel. 113) – che, dopo aver raccolto i dati della persona che ha segnalato l’animale, attiveranno il servizio per il suo recupero. L’animale verrà trasportato al Canile Sanitario o presso l’ospedale veterinario in caso di traumatizzati.

In caso di smarrimento del proprio cane, per avere informazioni sull’eventuale ritrovamento è possibile contattare il Canile Sanitario al numero di telefono 338.3258072 o via mail all’indirizzo antonio.borrelli@unito.it.

I cittadini che trovano un gatto ferito o disperso sul territorio torinese potranno consegnare l’animale presso il Canile Rifugio di strada Cuorgnè 139 (apertura h24) rilasciando i propri dati anagrafici e riferimenti telefonici, recarsi a fare denuncia del ritrovamento alla polizia municipale inviando copia della stessa all’Ufficio Tutela Animali – mail ufficiotutelaanimali@comune.torino.it – e al Canile Rifugio – mail canilerifugio@comune.torino.it.

Sul sito dell’Ufficio Tutela Animali – www.comune.torino.it/tutelaanimali – si possono infine trovare informazioni circa i gatti e altri animali presenti sul territorio della città, recapiti utili, normativa di riferimento al mondo animale e molto altro.

“Questo è solo l’inizio di un percorso – afferma l’Assessore alla Tutela Animali Alberto Unia – finalizzato a realizzare concretamente il cambiamento del canile, oggi ancora percepito come un “luogo negativo”, in uno spazio aperto, inclusivo, di benessere e tutela, dove promuovere la cultura del rispetto degli animali favorendo la convivenza con la specie umana”.