di Eliana Bert
Questa mattina in città si è svolta una marcia silenziosa per ricordare le vittime della mafie. Tante persone, tra cui moltissimi bambini e ragazzi delle scuole, hanno sfilato silenziosamente lungo via Po per poi giungere in piazza Carignano.
Oggi, infatti, si celebra la Giornata regionale della Memoria e dell’Impegno, voluta dalla Regione con una legge del 2007 e promossa da Libera per ricordare le oltre 900 vittime innocenti di tutte le mafie.
“Questa manifestazione – ha affermato il sindaco Piero Fassino – è una dimostrazione del fatto che i cittadini non vogliono accettare il ricatto della violenza, ma reagire e far sentire la loro voce a chi vorrebbe una società basata sulla paura”. “Siamo qui a lottare contro le mafie, che sono forme di violenza contro la società civile – ha proseguito il sindaco – come lo è il terrorismo o il razzismo alla cui lotta è stata dedicata questa settimana”.
“La città ha vissuto con angoscia le tragiche ore di Tunisi – ha concluso Piero Fassino -, ma ha saputo reagire perché non si possono subire ricatti e violenze”.
“Oggi è un giorno importante – ha detto il presidente della Regione Sergio Chiamparino, rivolgendosi soprattutto ai ragazzi -. E’ la giornata della memoria, ma avrebbe poco senso se non ci foste voi e il vostro impegno”. “Per combattere le mafie – ha aggiunto Chiamparino – è necessario che le istituzioni diventino la casa di tutti, dove tutti possono vedere cosa succede perché tutto ciò che si muove nell’ombra, da essa trae vantaggio”. “Torino e il Piemonte – ha concluso il presidente della Regione – sono state duramente colpite dell’attentato di Tunisi e vorrei che da questa piazza partisse un monito forte alla comunità nazionale e soprattutto internazionale perché ci si impegni con la forza della politica più che con la politica della forza per costruire una comunità internazionale basata sul rispetto reciproco, che è l’esatto opposto del terrorismo”.
In piazza Carignano si sono poi alternati sul palco uomini, donne, ragazzi e bambini per ricordare le oltre novecento vittime delle mafie e, al termine della manifestazione, dopo il minuto di silenzio proclamato in occasione del lutto cittadino e al quale si sono uniti anche i giovani scesi in piazza, l’ex procuratore di Torino Giancarlo Caselli ha letto i nomi delle quattro vittime italiane dell’attentato al museo del Bardo di Tunisi.