Domani si celebra la Giornata Nazionale degli Alberi, istituita con legge nazionale nel 2013, che ogni anno stimola in tutta Italia la realizzazione di iniziative di diversa natura per la valorizzazione dell’ambiente e del patrimonio arboreo e boschivo e il concorso alle politiche di riduzione delle emissioni, prevenzione del dissesto idrogeologico e protezione del suolo, miglioramento della qualità dell’aria e della vivibilità degli insediamenti urbani.
“Consapevoli che la pandemia non ci consente di organizzare, come l’anno scorso, iniziative collettive quali convegni o attività di messa a dimora di alberi insieme ai cittadini, volte alla promozione del rispetto e della conoscenza degli enormi benefici ambientali forniti dagli alberi – riferisce l’assessore all’Ambiente e al Verde Pubblico, Alberto Unia – “si coglie l’occasione di questa Giornata per aggiornare sullo stato di avanzamento delle politiche che questa Amministrazione sta portando avanti per incrementare il numero e la qualità del patrimonio arboreo torinese e i benefici che ne derivano per la collettività” .
Proseguirà infatti nei prossimi mesi il piano di forestazione urbana della Città di Torino: alle 10 mila piante messe a dimora un anno fa (7 mila al Parco Stura e 3 mila al Parco Colonnetti) ed alle 3 mila della scorsa primavera nel Parco Piemonte, frutto della convenzione con AzzeroCO2 e con il contributo economico di Mellin, si aggiungeranno entro la fine dell’anno ulteriori 15 mila alberi e altrettanti entro i primi mesi del 2021, portando l’incremento a 43 mila nuovi alberi; sono inoltre in corso delle trattative con partner privati per ulteriori interventi che dovrebbero essere realizzati entro la primavera. Sono interventi di messa a dimora con materiali e tecniche differenti rispetto a quelli che vengono normalmente realizzati nei viali alberati e nei giardini e parchi cittadini, perché l’obiettivo è realizzare delle macchie fitte di piante che nel giro di sette/dieci anni possano formare delle vere e proprie aree boscate. È per questa ragione che vengono scelte aree verdi periferiche di tipo estensivo, in cui l’azione degli alberi nella mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici possa essere massima. Per la prossima tranche di 15 mila alberi sono stati selezionati i seguenti grandi parchi: Parco Piemonte (confine sud), Parco dei Laghetti Falchera (confine nord), Parco Stura (nord-est) e Parco della Pellerina (confine ovest).
Il tema della forestazione urbana è da qualche anno considerato uno dei pilastri dell’infrastruttura verde, per le potenzialità legate alla massimizzazione dei servizi eco-sistemici e per le strategie di mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici, soprattutto in ambiente urbano. Affrontare la sfida dei cambiamenti climatici richiede un approccio nuovo anche per chi gestisce il verde pubblico e la Città di Torino è fortemente impegnata nella salvaguardia ed incremento della propria foresta urbana, grazie a:
– Attività costanti di cura e tutela (controlli, potature e rinnovo) del patrimonio arboreo esistente;
– Attività di incremento della dotazione di alberi sia nelle aree verdi classiche che con la creazione di boschi urbani in spazi verdi periferici e in aree che avevano diversa destinazione;
– Valorizzazione dell’enorme potenziale dei boschi collinari della Città e dei servizi eco-sistemici prodotti dagli spazi verdi pubblici. A tale proposito, per dare l’idea del potenziale verde, si consideri che i boschi della Città di Torino sono pari a 340 ettari (di cui 73 fuori confine) ed ospitano circa 230 mila alberi, in grado di stoccare circa 43 mila tonnellate di carbonio. Sono dati che emergono da un censimento aggiornato dei boschi della Città di Torino che è stato prodotto per ottenere la certificazione di gestione forestale sostenibile, processo in corso di attivazione.