E’ stato approvato questa mattina dalla Giunta Comunale, su proposta degli Assessori all’Istruzione e al Commercio, il protocollo d’intesa tra la Città di Torino e Cgil, Cisl e Uil per la ripresa dei servizi educativi e scolastici.
Un coordinamento portato avanti nei mesi scorsi di concerto con le OO.SS. che guarda alla filiera formativa come il terreno fertile di una politica pubblica generale, sfociato lo scorso settembre nella firma della bozza di protocollo tra la Città di Torino e le citate OO.SS.
Obiettivi e priorità dell’accordo, finalizzato a garantire percorsi educativi di qualità, mirano alla salvaguardia del diritto alla salute e alla sicurezza; al sostegno alle famiglie attraverso un’organizzazione dei servizi rivolta a conciliare le loro esigenze con i vincoli di funzionamento previsti dalle norme nazionali; alla tutela di bambini e ragazzi fragili e a rischio di esclusione attraverso una programmazione che favorisca attività inclusive; alla condivisione con i lavoratori e i loro rappresentanti del fabbisogno dei personale e delle nuove modalità organizzative dei servizi educativi gestiti dalla Città di Torino con appositi accordi; alla difesa dei posti di lavoro e la tutela delle imprese dell’indotto scolastico.
Inoltre è prevista la collaborazione e il contributo dell’Amministrazione comunale alla costruzione di un nuovo impianto organizzativo nelle scuole dell’obbligo per i servizi di competenza comunali quali la ristorazione scolastica, i trasporti, la manutenzione e la fornitura di arredi.
Le ipotesi per la riapertura di questi servizi oltre a un immediato effetto sull’esercizio dei diritti all’educazione e all’istruzione e sulle necessità di conciliare cura e lavoro per le famiglie, hanno un impatto diretto sul livello occupazionale e sulle condizioni di lavoro.
I lunghi mesi di lockdown e la precarietà delle prospettive infatti hanno impattato anche sulle imprese del territorio sia sulle aziende erogatrici del servizio educativo e scolastico, sia su quelle dell’indotto (ristorazione, trasporto, servizi per la disabilità, altri servizi strumentali), in particolare sulle ditte di piccole dimensioni, e sui lavoratori che operano nell’ambito di questi servizi, che chiedono garanzie per il futuro.