Se l’innovazione, sapientemente miscelata alla tradizione, ha caratterizzato l’ultimo biennio dei festeggiamenti dedicati al santo patrono, quest’anno, anche a causa delle limitazioni poste dalle misure di sicurezza anti-Covid e dalla conseguente impossibilità di organizzare eventi di piazza, non saranno le persone a spostarsi fisicamente nei luoghi della festa, ma toccherà alle tecnologie digitali portare gli eventi a casa dei cittadini o in altri luoghi di ritrovo (sempreché ciò avvenga in spazi dove non si generano assembramenti) e, fatto ancora più innovativo, non sarà più solo un San Giovanni torinese perché, insieme al capoluogo piemontese, faranno festa Genova e Firenze, anch’esse devote allo stesso patrono.
Insomma, il 24 giugno e la città della Mole e quelle della lanterna e del giglio celebreranno insieme San Giovanni. Una festa, professor Marco Pironti (assessore con delega a Innovazione e Smart city), si potrebbe dire di famiglia allargata …
Le limitazioni e le difficoltà legate all’emergenza sanitaria ci hanno imposto di ripensare al modo di vivere un momento di festa a cui i torinesi sono molto affezionati. Lo abbiamo fatto non solo cercando di sfruttare al massimo le potenzialità delle tecnologie digitali, ma pensando anche di condividere con altre due grandi città il desiderio di non rinunciare ad organizzare le celebrazioni di San Giovanni. Ce l’abbiamo fatta e avremo una festa in cui saranno mantenuti, nel limite del possibile, gli eventi più legati alla tradizione e dove l’innovazione darà spettacolo.
Come darà spettacolo l’innovazione?
Consentitemi di mantenere il segreto ancora per qualche giorno. Il tempo di poter presentare il programma completo e dettagliato. Per adesso posso dire che il San Giovanni di quest’anno offrirà un mix di festa, cultura e innovazione. I palcoscenici degli eventi saranno, a Torino, la Mole Antonelliana (sede del Museo Nazionale del Cinema e luogo di riferimento della manifestazione ‘Torino Città del Cinema 2020), a Genova i Palazzi dei Rolli e il teatro Carlo Felice e, a Firenze, il Palazzo Vecchio (Salone dei Cinquecento) e l’Abbazia di San Miniato.
Un’ultima domanda assessore Pironti: lei ha sottolineato che, facendo riferimento alla festa del 24 giugno, si sono voluti trasformare i limiti indotti dall’emergenza coronavirus in opportunità, facendo leva sulla vocazione innovativa della nostra città. San Giovanni, di fatto, sta diventando un consolidato laboratorio per tecnologie innovative …
Ogni evento può offrire l’opportunità di sperimentare una innovazione, che sia tecnologica, sociale, ecc. che siano droni o altro. Quello che quest’anno e negli anni passati si è voluto fare a San Giovanni, non è stato solo l’organizzazione di uno spettacolo in termini diversi, ma di un modo per raccontare al mondo di una Torino nuova, un laboratorio urbano dove è possibile e vi sono infrastrutture, sensibilità e opportunità per mettere in cantiere nuove idee e testare tecnologie d’avanguardia, una città che vuol far capire che qui, all’ombra della Mole, si possono realizzare idee e progetti in altri posti improponibili.