Nelle scuole riprendono le lezioni di educazione civica, sospese a causa dell’emergenza Covid-19, con la collaborazione della Polizia Municipale.
Il Reparto di Polizia di Prossimità, coordinato degli insegnanti di ogni istituto scolastico, ha ricominciato i corsi grazie alla opportunità offerte dalla didattica a distanza, nel solco di una collaborazione che ha visto lo stesso Reparto coinvolto nella distribuzione di oltre 150 tablet acquistati dai Dirigenti scolastici con i fondi stanziati dal Ministero per sostenere le famiglie in difficoltà.
La sperimentazione, iniziata il 4 maggio, ha visto sinora coinvolti circa 400 ragazze e ragazzi delle scuole secondarie di primo e secondo grado. Già nei primi appuntamenti è emerso l’apprezzamento degli insegnanti e l’interesse degli studenti, che hanno richiesto ai propri docenti approfondimenti su alcune tematiche come il “concetto di responsabilità civica (autocertificazione)”, le differenze fra “atti di bullismo e cyberbullismo” e il “concetto di regola giusta”.
I temi affrontati hanno focalizzato l’attenzione sull’importanza del rispetto delle regole per contrastare l’emergenza epidemiologica, sull’uso corretto del web e delle tecnologie e sul ruolo degli apparati elettronici utilizzati come strumenti di lavoro nella società del terzo millennio.
“Continuare a fare sentire la presenza delle istituzioni nelle scuole attraverso lezioni e messaggi di educazione civica, diffusi anche mediante l’utilizzo della tecnologia, contribuisce a trasmettere un senso di sicurezza e a fare sentire meno soli le ragazze, i ragazzi e le loro famiglie durante questo periodo delicato di emergenza epidemiologica” ha dichiarato Antonietta Di Martino, Assessora all’Istruzione e all’Edilizia scolastica della Città di Torino.
Il Comandante della Polizia Municipale, Emiliano Bezzon, si dice soddisfatto del lavoro svolto dal Reparto di Prossimità in collaborazione con gli istituti scolastici e, così come già fatto nel mese di aprile per l’avvio delle lezioni a distanza della Scuola di Polizia Locale, ritiene questa forma di istruzione “un modello da perseguire e sviluppare anche ad emergenza terminata, perché è adeguato alle esigenze di una società che sta cambiando e consente di raggiungere un maggior numero di utenti ottimizzando gli spostamenti e le risorse umane impiegate”.