La tecnologia è un problema? Hackbility@home ti aiuta a risolverlo

Accedere ai servizi, aiutare a curarsi, studiare o lavorare: la tecnologia può consentire alle persone di migliorare la qualità della vita di ognuno, a patto di saperla e poterla utilizzare. Sono però ancora tanti, purtroppo, coloro che faticano ad entrare in confidenza con gli strumenti digitali, anche i più semplici, non potendo così sfruttarne le potenzialità.

Fare una videochiamata, installare un software, aprire un nuovo account di posta possono trasformarsi in un problema, quasi insormontabile, per chi non è avvezzo alla tecnologia. Col rischio per le persone più fragili che la solitudine a cui sono costretti, in queste settimane in cui l’isolamento forzato a casa è diventato la regola, finisca anche per limitarne autonomia, partecipazione e integrazione.

Hackability – la no-profit torinese che lavora nella co-progettazione di soluzioni personalizzate per la disabilità usando stampanti 3D e macchine taglio laser – ha così pensato di aderire all’iniziativa ‘Torino City Love’ mettendo le competenze dei suoi associati a disposizione di quelli che hanno piccoli e grandi problemi tecnologici.

“L’obiettivo – spiega Carlo Boccazzi Varotto, di Hackability – è di supportare le persone disabili e chi le assiste coadiuvandoli anche nelle operazioni che potrebbero sembrare le più banali, ma per chi magari si appresta a farle per la prima volta non lo sono assolutamente”.

Telefonando allo 011 19117853, ogni giorno dalle 10 alle 12, chi è alle prese con una ‘grana’ di carattere tecnologico potrà trovare il supporto dei volontari di Hackability pronti coi loro consigli ad aiutarlo nella risoluzione del problema.

“Ma Hackability va oltre – spiega ancora Carlo Boccazzi Varotto – e, coerentemente con il suo spirito, lancia un appello a chi vuole dare il proprio contributo al progetto e dare un aiuto in questi giorni difficili e lo invita a candidarsi al link http://www.hackability.it/hackthevirus/