Si chiama Alchemica la residenza per anziani non autosufficienti riaperta al pubblico questa mattina in via San Marino 10.
L’edificio – che occupa in una parte dell’ex Istituto regio per la vecchiaia, già conosciuto come “Poveri Vecchi” – è stato completamente ristrutturato e rinnovato dalle cooperative Frassati. Con 144 posti letto, si sviluppa su 5 piani panoramici e luminosi oltre ad offrire numerosi spazi comuni e un’ampia area verde attrezzata.
“Alchemica RSA rappresenta un nuovo concetto di abitare, che coniuga cure socio-sanitarie d’eccellenza con un ambiente moderno dotato i tutti i comfort, innovativi servizi alla persona e un supporto emotivo e relazionale concreto” hanno spiegato questa mattina il presidente delle cooperative Frassati, Roberto Galassi, nel corso dell’inaugurazione della struttura a cui ha partecipato la vicesindaca della Città di Torino. “La missione della nuova residenza è offrire un luogo speciale dove sentirsi a casa e condurre una vita attiva e stimolante circondati da professionalità e attenzione”.
Edificato nel 1880 da un allievo di Alessandro Antonelli, l’istituto comprendeva cinque padiglioni di tre piani ciascuno per un’estensione totale di 25.000 metri quadrati. Dopo la Seconda guerra mondiale il complesso fu ristrutturato e riqualificato e destinato, negli anni successivi, per una parte, a sede della facoltà di Economia dell’Università di Torino, e per l’altra a ospitare il servizio di continuità assistenziale della Città della Salute.
Nel 2018 il Comune, con l’intento di non disperdere questo importante patrimonio comunale e rafforzare la rete di assistenza sanitaria per anziani non autosufficienti, ha indetto un’asta pubblica vinta dalle cooperative Frassati “che hanno accettato la sfida e vinto il bando con una concessione cinquantennale, dando inizio ai lavori di ristrutturazione”.
La cooperativa sociale Pier Giorgio Frassati s.c.s. onulus è nata nel 1976 come impresa senza fini di lucro dedita all’erogazione di servizi assistenziali e di reinserimento lavorativo all’interno della Città di Torino. Nel 1993 si divide in due cooperative sorelle: “servizi alla persona” e “produzione lavoro”. Oggi le cooperative operano a sostegno dell’articolato e complesso tessuto sociale della città metropolitana di Torino, impiegando circa 1.800 lavoratori e gestendo oltre 120 servizi.