“Creare vincoli stretti, soprattutto tra coetanei, legami profondi. Parlare del futuro come riorganizzazione della speranza, per togliere sigilli alle parole che non si riescono a dire“. I tentativi di suicidio registrati dal Regina Margherita sono cresciuti dai 7 del 2009 ai 27 del 2019. In Italia nel 2019 ci sono stati 1,5 suicidi ogni 100mila adolescenti, tra 10 e 17 anni.
La proposta di Orazio Pirro, direttore di neuropsichiatria dell’Asl torinese, è un modo di fare argine a un gesto che è una ferita insanabile per una comunità. Il convegno sul suicidio tra gli adolescenti promosso dall’associazione “La Tazza blu” con il patrocinio e il sostegno di Comune e Città metropolitana nella Giornata mondiale di prevenzione del suicidio ha aperto una porta difficile da aprire, ma “è importante che se ne parli per non parlarne più “.
Il professor Vitiello dell’ospedale Regina Margherita ha parlato di prevenzione, identificando alcuni fattori di rischio: malattie psichiatriche, povertà sociale, isolamento, abuso di alcol, depressione tra i principali. Ma è soprattutto la difficoltà di crescere che crea dolore, oggi c’è più solitudine, i progetti di crescita sono individuali, manca il sostegno della comunità. Un ragazzo, in media per ogni classe è un ragazzo a rischio.
La Tazza blu è nata dal bisogno di Rocchina Stoppelli, madre della 17enne Giulia che un anno fa ha deciso di togliersi la vita, di fermare il silenzio su questo fenomeno e promuovere interventi nelle scuole nella società per fermare questo fenomeno. La mamma di Giulia sarà ricevuta a ottobre dal presidente Mattarella.
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