Immaginare come trasformare e riqualificare i perimetri di aree ferroviarie non più funzionali, all’interno della città e destinarli in un futuro prossimo prevalentemente a un uso turistico-ricettivo, commerciale e terziario, cambiando così i connotati di ampi spazi.
E’ questo l’obiettivo di Torino Rail City lab, riflessione promossa nelle settimane scorse da FS Sistemi Urbani, in collaborazione con la Città. Una tre giorni, che nelle sale di Environment Park, in via Livorno, ha visto operare insieme per ripensare insieme progettisti, esperti internazionali, imprenditori in campo immobiliare, e investitori, dando il via a un confronto che proseguirà in estate per trovare le migliori soluzioni di valorizzazione a beneficio della collettività con ipotesi di fattibilità sul tema della riqualificazione urbana.
Le potenzialità delle aree vengono analizzate e studiate sotto diversi aspetti e per ciascun contesto entro l’autunno sarà individuata la migliore soluzione di riqualificazione e una cabina di regia composta da rappresentanti del Comune e di FS Sistemi Urbani, avrà il compito di individuare – sulla base delle conclusioni elaborate – il più idoneo percorso autorizzativo per ogni singola area, che sarà poi definito nel tempo massimo di sei mesi.
Le proposte saranno quindi vagliate dal Consiglio Comunale: “L’evoluzione del mercato immobiliare, unitamente alle trasformazioni economiche e sociali della città, rendono opportuna una riflessione e probabilmente un aggiornamento della disciplina dei diversi ambiti – ha sottolineato il professor Guido Montanari, vicesindaco e responsabile delle politiche urbanistiche comunali -. All’interno dei tavoli tecnici – che proseguono – saranno approfondite compiutamente in maniera trasparente e con il coinvolgimento dei cittadini le possibili destinazioni delle aree ferroviarie dismesse, alla luce dell’attuale disciplina dal Piano regolatore, in corso di revisione. Si tratta di un’occasione straordinaria per pensare alla Torino del futuro, di cui siamo grati a FS Sistemi Urbani”.
E’ un consistente patrimonio, di oltre 500mila metri quadrati di superficie per la quasi totalità ricompreso negli ambiti delle zone urbane di trasformazione, quello intorno al quale ci si sta confrontando per ipotizzare le migliori soluzioni di valorizzazione a beneficio della collettività.
Si tratta di ex scali ferroviari, piazzali antistanti a magazzini di stazione dismessi, oggi nella disponibilità di FS Sistemi Urbani, spazi strategici che, insieme all’Amministrazione comunale, si intenderanno riqualificare negli anni a venire. Si tratta di sette aree non più strumentali all’esercizio ferroviario: il Lotto Torre nel contesto di Porta Susa sulla Spina 2, corso Principe Oddone sulla Spina 3, la Stazione Rebaudengo sulla Spina 4, il comprensorio Lingotto antistante il “Parco della Salute, Ricerca e Innovazione” e la torre della Regione Piemonte, l’area Lingotto FS (Stazione ponte), lo scalo FS San Paolo e un perimetro in corso Brunelleschi.
La società, facente parte del Gruppo FS Italiane, si occupa della valorizzazione del patrimonio immobiliare non più legato all’esercizio ferroviario con particolare attenzione alle stazioni, alle infrastrutture di trasporto, condividendo i progetti di rigenerazione con gli Enti Locali, e a Torino sulla base di un dialogo già imbastito a partire dai primi anni ’80, in concomitanza con l’esigenza, allora, di potenziare il sistema ferroviario nel nodo locale e che ha consentito di costruire l’asse viario del “Viale della Spina Centrale”, ricucendo intere zone. Una sinergia che ha favorito il recupero di aree industriali dismesse con l’interramento di oltre 7 chilometri di linea ferrata.
Le tematiche intorno alle quali saranno analizzate le potenzialità delle sette aree saranno declinate sotto diversi aspetti: la vivibilità (cultura, diversità, integrazione, resilienza), le connessioni (accessibilità, collegamenti, infrastrutture, servizi) e la sostenibilità (ambiente, qualità, verde, rigenerazione urbana, territorio). Le proposte formulate dalla cabina di regia saranno quindi presentate al Consiglio Comunale, quale organo cui compete l’approvazione degli atti.
Gianni Ferrero