“Oggi abbiamo firmato un Protocollo che è un Piano d’azione operativo. Agiremo come ministri e in accordo con le Regioni con impegni concreti, perché è importante lavorare insieme. Ci siamo assunti una responsabilità politica pubblica, amministrativa e gestionale. Vogliamo fare da battistrada anche per gli altri Paesi europei in procedura d’infrazione”. Lo ha affermato ieri il ministro per l’Ambiente Sergio Costa in margine alla due giorni che ha caratterizzato la Giornata Mondiale per l’Ambiente nella nostra città. Un evento importante, di portata europea, che ha visto all’EnviPark il confronto tra il commissario Ue Karmenu Vella e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sul tema della qualità dell’aria: Clean Air Dialogue è stato un confronto aperto e costruttivo per mettere insieme le forze e fare qualcosa di concreto per la qualità dell’aria italiana. De 400mila morti all’anno nell’Unione europea per smog, 80mila sono italiani. La Pianura Padana è una delle aree europee più difficili, e Torino ha purtroppo la maglia nera nella classifica delle città più inquinate.
“Questo il motivo della scelta di Torino quale sede del Dialogue – ha spiegato Costa – è la città che più delle altre subisce le conseguenze di questo problema ambientale e che più delle altre si è mossa per contrastarlo nel modo più efficace possibile”.
Il “Clean air dialogue” è lo strumento operativo del “Clean air policy package” della Commissione europea. Due giorni di sessioni tecniche e tavole rotonde che hanno portato alla sottoscrizione di un protocollo di intesa, un vero e proprio patto d’azione, tra presidenza del Consiglio, ministeri dell’Ambiente, dell’Economia, dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti, delle Politiche agricole, della Salute, Regioni e Province autonome, che prevede misure a breve e medio periodo per il miglioramento della qualità dell’aria.
Le misure del Protocollo, supportato da un budget di 400 milioni all’anno, riguardano i tre settori maggiormente responsabili dell’inquinamento: trasporti, agricoltura e riscaldamento domestico a biomassa, guidate da una Unità di coordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri. Tra le misure, interventi per l’abbattimento delle emissioni di ammoniaca in agricoltura, limiti di velocità ridotti sui tratti autostradali vicini ai centri urbani, riduzione delle emissioni inquinanti derivanti dalle stufe a biomassa e dagli impianti termici alimentati a biomassa ma anche limitazioni all’utilizzo degli impianti di riscaldamento alimentati a gasolio, oltre all’uscita dal carbone per produrre calore ed energia entro il 2025.
A fronte delle due procedure di infrazione mosse dalla Commissione Ue contro l’Italia per i troppi superamenti dei livelli di inquinanti nell’aria, Costa ha detto: “Chiediamo all’Unione Europea che si misurino gli sforzi fatti per migliorare la qualità dell’aria, oltre ai risultati ottenuti. Quando lo sforzo è particolarmente forte e si profonde per risolvere la questione – ha spiegato il ministro – non va appesantito di fronte alla Corte di Giustizia, perché far pagare un’infrazione all’Italia, malgrado i grandi sforzi, significa togliere risorse che possono essere impiegate nel miglioramento della qualità ambientale e dell’aria”.
Dopo la lunga giornata di ieri, il ministro Costa ha voluto restare in città nella Giornata mondiale per l’Ambiente per condividere due momenti importanti. Il primo, questa mattina, al Parco Stura riaperto per l’occasione. Il progetto di riforestazione del Parco Stura sud, nei pressi di corso Giulio Cesare, è un contributo alla rinascita del paesaggio naturale e alla compensazione delle emissioni nocive nell’aria torinese.
Si tratta di 700 alberi e 300 arbusti di 32 specie autoctone, caratteristiche dei boschi e delle fasce di riva della pianura piemontese (querce, pioppi, olmi, aceri tra gli altri). Per la loro messa in posa spicca il ruolo di Ipla e della Regione Piemonte, oltre a quello dell’Area Verde della Città di Torino e ad un ampio partenariato di altri soggetti del Torinese.
Il verde pubblico viene qui considerato come parte di una strategia complessiva di sviluppo sostenibile, resa possibile grazie all’interessamento della Città di Torino e della Regione Piemonte e al sostegno di Fpt Industrial – gruppo Cnh, che con la messa a dimora degli alberi compenserà in parte le emissioni di CO2 dei propri stabilimenti, favorendo il benessere ambientale della città.
La posa degli alberi è avvenuta nel mese di marzo a cura di Ipla. Il Parco Stura fa parte delle aree pilota del progetto regionale “Urban Forestry” che ha come scopo la redazione di linee guida per fornire e valorizzare i servizi ecosistemici forniti dal verde urbano. Le prestazioni ambientali del parco Stura saranno monitorate e valutate: è un’area pilota regionale per il monitoraggio degli assorbimenti del carbonio, di ozono e polveri, ma anche mitigazione delle isole di calore in città, grazie alla collaborazione con il Crea ed è prevista la certificazione dei servizi ecosistemici forniti dal parco, in base ai dati e misure che sono già in corso.
Il fertilizzante utilizzato durante i lavori di messa in posa è il compost messo a disposizione gratuitamente da Acea, trasportato nel parco con i mezzi messi a disposizione da Iren.
L’obiettivo dell’Amministrazione comunale è di riaprire il parco e di favorirne la frequentazione da parte della cittadinanza, pur conservandone le caratteristiche naturali. Tra gli ulteriori interventi previsti, la cura degli alberi lungo la pista ciclabile e una nuova illuminazione.
In questo contesto ministero, Regione, Città Metropolitana e Comune hanno firmato un protocollo d’intesa per lo sviluppo e la valorizzazione del verde urbano e dei servizi ecosistemici correlati, applicando in senso pratico i principi della tutela ambientale e della valorizzazione delle biodiversità presenti nella Carta di Bologna.
Alle 11,30 Costa si è poi incontrato con 150 ragazzi della scuola superiore e dell’Università per un confronto sui temi ambientali. Un incontro informale tra giovani e istituzioni per confrontarsi sui temi dell’inquinamento atmosferico, dell’ambiente e del cambiamento climatico, sempre più centrali nel dibattito di oggi, anche a livello nazionale. Con lui la sindaca Appendino e l’assessore Unia, moderati dal giornalista Beppe Rovera. Erano presenti anche i promotori di “Fridays for Future” che hanno letto un messaggio rivolto alle istituzioni.
“I leader del mondo – hanno detto al ministro – si devono occupare di tutte le emergenze ambientali ma nessuna è al centro dell’agenda, noi vi chiediamo di superare l’immobilismo. Potete scegliere di fare la differenza perché sarete ricordati per quello che avete fatto ma soprattutto che non avete fatto”. A loro il ministro ha replicato che “non è vero che questi temi non sono al centro dell’agenda politica, ce la stiamo mettendo tutta. Ma la leadership ambientale – ha spiegato – la conquisti se vai in Europa a negoziare, cosa che abbiamo fatto ottenendo risultati migliori di quelli dell’accordo di Parigi. Io non ho la presunzione di cambiare il mondo – ha concluso – ma di iniziare a cambiarlo”.
La giornata torinese di Sergio Costa si conclude stasera al cinema Massimo per la conclusione del festival CinemAmbiente, con la premiazione, tra gli altri film premiati, del canadese “Anthropocene: The Human Epoch” di Jennifer Baichwal, Nicholas de Pencier, Edward Burtynsky per la sezione dei lungometraggi (premio del pubblico “Iren”) e allo statunitense “The Burning Field” di Justin Weinrich (Premio Asja.energy al miglior documentario internazionale).