Per chi ama il calcio e lo sport in generale il 4 maggio 1949 è una data importante. In quel giorno l’aereo che trasportava i giocatori, allenatori, dirigenti del Grande Torino andò a schiantarsi sulla Basilica di Superga, decretando la fine di squadra che era diventata una leggenda.
Trentuno le vittime e in quella tragedia morirono anche i giornalisti Renato Casalbore di Tuttosport, Renato Tosatti della Gazzetta del Popolo, Luigi Cavallaro della Nuova Stampa e quattro membri dell’equipaggio. Una compagine fortissima capace di vincere tanti trofei scatenando così l’entusiasmo di moltissimi tifosi e appassionati.
Nell’anniversario del settantesimo anniversario della tragedia, il Consiglio Comunale presieduto da Francesco Sicari ha voluto ricordare la squadra granata con alcune testimonianze. Sono intervenuti il presidente Urbano Cairo, Franco Ossola, Giampaolo Ormezzano, la sindaca Chiara Appendino e Susanna Egri Erbstein.
“Vorrei ringraziare il presidente del Consiglio Comunale e la sindaca – ha sottolineato Urbano Cairo – per aver avuto la sensibilità di commemorare il Grande Torino in sala Rossa. Il 4 maggio è stata una giornata particolare. Per la prima volta sono andato al cimitero Monumentale e ho visto da vicino le tombe dei meravigliosi campioni. Credo che la tragedia di settant’anni fa faccia parte del lutto collettivo, anche chi non tifa i colori granata è rimasto scosso dallo schianto di quel pomeriggio. In quell’Italia del 1945/1946 fiaccata dalla guerra, ritengo che il Grande Torino abbia contribuito alla rinascita del nostro Paese. Attraverso i ricordi di molti nonni e papà, oggi tanti piccoli tifosi sanno quando era forte quella squadra”.
“Sono passati settant’anni da una delle più grandi tragedie del nostro Paese – ha sottolineato la sindaca Chiara Appendino. Credo che il Grande Torino sia un simbolo che attraversa il tempo, una squadra che ha fatto innamorare tantissimi sportivi e che ha rappresentato il riscatto di un Paese ridandogli una nuova speranza. La Città di Torino non dimenticherà mai i campioni del Grande Torino, come non ha dimenticato Sauro Tomà che faceva parte di quella squadra e che è riuscito a scampare alla tragedia per un infortunio. Bisogna mantenere il ricordo vivo, la memoria va sempre custodita”.
Marco Aceto
foto di Paolo Amati