Oltre a Gavin Bryars, Jon Balke Siwan ed Enrico Rava, artisti precedentemente annunciati, la settima edizione del Torino Jazz Festival – che si svolgerà dal 26 aprile al 4 maggio – vedrà esibirsi tra gli altri anche: il fenomenale sassofonista Joshua Redman con il suo Trio (30 aprile OGR); il contrabbassista Kyle Eastwood, con ospite Stefano Di Battista insieme al pianista Fabio Gorlier e al batterista Alessandro Minetto nel concerto ‘Gran Torino’, incrocio tra musica e cinema (3 maggio, OGR – produzione originale TJF 2019); il giovane trombettista, improvvisatore e compositore newyorkese Peter Evans accompagnato dal percussionista Levy Lorenzo (27 aprile – FolkClub). Diretto da Diego Borotti e Giorgio Li Calzi, il TJF è caratterizzato soprattutto da produzioni originali realizzate da musicisti torinesi insieme a protagonisti della scena internazionale.
“Spesso la vita dei jazzisti appare senza trama, condotta felicemente o meno dalla casualità – afferma Diego Borotti -. Una dinamica simile a quella mi ha portato a chiacchierare un anno fa con l’amico e straordinario sassofonista Stefano Di Battista sulla figura di Kyle Eastwood, bassista e importante compositore, attivo in particolare nel mondo cinematografico. Ho poi incontrato Kyle a un suo bellissimo concerto al Blue Note di New York e ho raccolto e messo nel salvadanaio la possibilità di questa produzione originale sui temi della colonna sonora di Gran Torino il celebre film di suo padre Clint. Circa venticinque anni fa – continua Borotti – un amico mi ha fatto ascoltare per la prima volta Joshua Redman, senza dirmene il nome. Immediatamente mi sono chiesto chi fosse quel fantastico sassofonista anni Cinquanta che fino ad allora era sfuggito alla mia collezione di dischi. Passati i primi momenti di meraviglia mi sono reso conto che non stavo ascoltando un classico del passato, ma si trattava di un musicista contemporaneo, uno che sapeva magistralmente rileggere la tradizione, innestare le melodie contemporanee dentro a quelle ‘bluesy’. Redman ha lavorato per espandere il linguaggio ‘da dentro’, trasformando il sound dei suoi predecessori, correndo il rischio di risultare più vecchio del suo celebre padre Dewey e dimostrandosi invece un pioniere rispettoso e colto. Averlo per la prima volta al TJF 2019 nelle OGR il 30 Aprile, è un piacere e un onore”.
“Il trombettista Peter Evans – sottolinea Giorgio Li Calzi – ha una tecnica impressionante, esplora territori improvvisativi poco ortodossi e possiede lo stesso carisma che aveva Miles Davis nel catalizzare e muovere la musica e i musicisti. Evans suonerà in duo con Levy Lorenzo, sound designer percussionista e inventore di strumenti musicali al Folk Club, uno dei 15 circoli in attività tutto l’anno che accoglierà alcuni concerti del TJF 2019. A caratterizzare questa edizione sono le produzioni originali tra musicisti torinesi e internazionali. Noi jazzisti – continua Li Calzi – abbiamo sempre desiderato che il festival della città riconoscesse il nostro lavoro. Le collaborazioni del territorio con il resto del mondo vengono proposte anche nei club, dove capita di accogliere grandi personaggi stranieri che suonano con musicisti torinesi. Tra gli altri avremo ad esempio Greg Cohen (bassista di Tom Waits e John Zorn) con Eleonora Strino o John Etheridge (Soft Machine) con il gruppo di Paolo Ricca”.
Tutto il programma del TJF sarà consultabile sul sito www.torinojazzfestival.it da venerdì 5 aprile.
I biglietti dei concerti saranno in vendita all’Urban Lab in piazza Palazzo di Città 8/F da sabato 6 aprile.
BIOGRAFIE ARTISTI
Joshua Redman Trio – Agli inizi della carriera era conosciuto come figlio d’arte del sassofonista Dewey Redman, poi con caparbia energia, disco su disco, concerto dopo concerto, Joshua Redman è diventato uno dei musicisti americani più rappresentativi della sua generazione. Dagli anni Novanta trionfa nei readers poll di riviste come Down Beat o Rolling Stone e riceve nomination per i Grammy. Innovativo, ma rispettoso della tradizione, è entrato rapidamente nella storia del jazz: la sua prima band ha annoverato talenti come Brad Mehldau e Brian Blade. L’energia e la foga strumentale rendono ogni suo concerto un evento. Grazie a queste qualità spesso presta lo strumento a collaborazioni prestigiose nei più disparati generi, dal soul al rock.
Kyle Eastwood/Stefano Di battista “Gran Torino” – Figlio maggiore del regista Clint Eastwood, Kyle ha sempre condiviso con il padre la passione per la musica afroamericana che ha studiato in maniera approfondita. Inizia a incidere alla fine degli anni Novanta, mentre parallelamente realizza le colonne sonore dei film del padre: Mystic River, Million Dollar Baby, e Invictus tra gli altri. Il titolo del concerto, Gran Torino, omaggia insieme la nostra città, la musica e il cinema riprendendo la colonna sonora della omonima pellicola del 2008, ennesimo lavoro di Kyle, qui accompagnato dal virtuoso del sassofono Stefano Di Battista.
Peter evans e LEVY LORENZO – Un vero e proprio duo delle meraviglie che si è formato nel 2016, ma ha già all’attivo una buona attività live e in sala d’incisione (“Q”, del 2018). Lorenzo suona diversi strumenti di propria costruzione insieme a percussioni, gong e un arsenale di elettronica in un fitto dialogo intrecciato con la tromba acustica di Evans che i due descrivono come fatto di «rumore, mistero, precisione e caos».
Canali TJF
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di Luisa Cicero