Per creare e diffondere la cultura della sicurezza, tema su cui è importante investire, l’assessorato al Lavoro del Comune di Torino ha promosso, per il terzo anno consecutivo, il progetto ‘Uscite di Sicurezza’.
Si tratta di un percorso formativo dedicato ai ragazzi tra i 15 e i 25 anni, realizzato da Cooperativa ORSO, MagazziniOz e Ismel (nell’ambito del bando “Promozione della Cultura e della Sicurezza tra i giovani”), il cui obiettivo è condurre le nuove generazioni al confronto e alla condivisione su un argomento di grande attualità.
“La sicurezza è un tema prioritario per la nostra comunità – sottolinea Alberto Sacco, assessore comunale al lavoro – C’è ancora da molto da fare, investendo risorse e lavorando sulla cultura della prevenzione. I giovani, i futuri cittadini attivi, rappresentano i soggetti più qualificati per cui e con cui lavorare perché un tema così importante, che coinvolge le nostre vite, sia tenuto nella giusta considerazione e non venga visto solo come un puro adempimento del rispetto delle regole. Promuovendo e finanziando questo progetto, l’Amministrazione Comunale intende testimoniare il suo impegno in questo senso, perché la sicurezza diventi una forma di consapevolezza civica, da diffondere e da promuovere.”
Nel biennio 2016-2017, gli organizzatori del progetto hanno messo a disposizione dei ragazzi alcuni strumenti quali un kit didattico, un social game, laboratori di peer education, realizzazione di una webserie tematica oltre al gioco urbano #proudtobesafe che, attraverso tecniche di gamification, ha portato anche i cittadini a confrontarsi con il tema della sicurezza declinato nelle sue molteplici forme.
Quest’anno, invece, l’attenzione è stata focalizzata sulle testimonianze dei ragazzi della stessa fascia d’età che vivono a Torino. A loro è stato sottoposto il questionario ‘Siamo sempre sicuri?’ per comprendere meglio come percepiscono il tema della sicurezza.
‘Dove si sentono più al sicuro?’, ‘Cosa collegano al concetto di sicurezza?’, ‘Sono attivi nelle dinamiche di sicurezza?’: queste alcune delle venti domande poste ai giovani sia direttamente, durante la manifestazione IO LAVORO svolta a Torino il 24 e 25 ottobre, sia attraverso la compilazione on line e la somministrazione in alcune scuole superiori e sedi universitarie come il CLE (Campus Luigi Einaudi) e il Politecnico. Sono stati consegnati 710 questionari a giovani di età compresa tra i 15 ed i 25 anni: il 77% dei ragazzi studia e circa il 10% lavora. Non sono emerse differenze significative tra femmine e maschi.
Sulla sicurezza-insicurezza le risposte indicano una polarizzazione: la sicurezza è ‘dentro’ (il 70% la individua in casa, famiglia e amici) mentre l’insicurezza è ‘fuori’ (il 60% la individua in strada, in discoteca, nelle manifestazioni).
La rete è vissuta in modo ambivalente: da un lato offre sicurezza in quanto consente anonimato e facilità di accesso alle informazioni (60% delle risposte) dall’altro è anche un elemento di pericolo perché, secondo l’80% circa degli intervistati, genera dipendenza e porta a perdere la capacità di relazionarsi di persona. Inoltre, chi è dietro lo schermo, può anche offendere e insultare.
Nelle situazioni definite ‘a rischio’ le risposte cambiano in base al genere: per quanto riguarda molestie, cyberbullismo e sexting sono subite dalle femmine in una percentuale (tra il 20 e il 35%) superiore rispetto ai maschi mentre, il trolling, è vissuto da questi ultimi in misura più che doppia rispetto alle femmine (70% contro 32%).