Valorizzare e promuovere il patrimonio delle imprese e delle botteghe che operano nel territorio della Sesta circoscrizione. E’ questo l’obiettivo che si è posta la Sesta Municipalità organizzando nell’ultima domenica di settembre in piazza Foroni, proprio nel cuore di Barriera di Milano, la prima edizione dell’iniziativa “Barrierafiera”, il progetto di rilancio dell’artigianato 4.0.
La manifestazione, organizzata dalla Circoscrizione 6 con il patrocinio della Città di Torino e con la collaborazione del CNA, delle scuole di formazione professionale e di Amiat, aveva come obiettivo la rivalutazione delle attività commerciali e artigiane presenti sul territorio e per rilanciare uno dei quartieri più complessi della città.
La VI Circoscrizione infatti, da anni è impegnata nell’attivazione di azioni che possano consentire l’ingresso o il ritorno sul mercato del lavoro delle fasce più deboli, in particolare giovani, mediante iniziative diversificate per la valorizzazione del ruolo attivo dei cittadini e delle istituzioni per il potenziamento dei livelli di occupabilità.
Barriera di Milano è un quartiere caratterizzato da forti contrasti, bellezze architettoniche e culture. Un territorio ricco di storia e di tanti avvenimenti da raccontare.
Storie di tanti esseri umani che, come in passato, si trovano a dover affrontare delle difficoltà; talvolta semplici, altre volte decisamente più complesse.
A volte, alcune notizie negative, fanno dimenticare le molte cose belle e così il quartiere viene percepito come un luogo insicuro e poco ospitale.
Eppure, dati e statistiche mostrano Barriera di Milano come uno spazio nel quale non vi è stato alcun aumento della criminalità.
Questo non significa che vivere qui sia totalmente privo di rischi né, tantomeno, di problemi della vita tanto diurna quanto notturna. Questo sentimento di insicurezza, condiviso anche da buona parte dei residenti, in modo particolare dagli anziani del quartiere, abbassa la qualità della vita e genera ulteriori problemi e tensioni sociali.
E’ un quartiere non economicamente privilegiato, ma detentore di tantissime altre ricchezze e ha energie per rialzarsi e riscrivere la propria storia.
La prima edizione di “BarrieraFiera” è stata la giusta occasione per iniziare un percorso di innovazione in un responsabile cammino della consapevolezza.
Tutto questo parte da una profonda riflessione sulle trasformazioni socioeconomiche che la Circoscrizione 6 e Torino in generale hanno subito negli ultimi decenni a partire dalle mutazioni “genetiche” della grande industria che in varie forme e per differenti motivi ha gradualmente abbandonato il territorio facendo spazio a forme di depauperamento e intraprendendo percorsi di delocalizzazione produttiva. Ad esempio, solo sul territorio circoscrizionale, sono scomparse realtà come Fiat Grandi Motori, Officine Metallurgiche, l’industria delle carte da parati Barone, Filatura Tollegno, Manifattura Tabacchi ed altre medio-grandi industrie, per lo più concentrate nei territori di Barriera di Milano e Regio Parco. Di conseguenza, anche l’indotto che lavorava per queste grandi industrie ha registrato gravi regressioni o delocalizzazioni. Bisogna ora riprendere in mano il futuro della Circoscrizione e dare nuove opportunità ai residenti ed in particolare ai giovani alla ricerca di un’occupazione, per fermare e col tempo invertire fenomeni di abbandono del territorio.
In particolare, l’evento era finalizzato alla promozione dell’artigianato locale, alla formazione degli operatori del settore e alla valorizzazione delle attività presenti sul territorio per consentire al contempo di sperimentare occasioni di innovazione e di sviluppo in tema di promozione, comunicazione, reti, sinergie, eventi, interazioni e possibili collaborazioni con la grande distribuzione, con l’economia “on demand” e con i grandi centri di bricolage; di sviluppare una parte di confronto e di riflessione culturale, avendo come protagonisti gli artigiani e le loro Associazioni di categoria.
Barrierafiera è stata un tentativo per trovare risposte e punti di incontro e per fondere tradizione, innovazione e sviluppo locale.