di Mauro Marras
Dei 131.704 minori iscritti all’Anagrafe di Torino, di cui 28mila stranieri (dato 2016), il 15 per cento è sotto la soglia della povertà assoluta, il 25% sotto la soglia relativa. Cresce la disabilità diagnosticata in età precoce, così come le diagnosi dei disturbi dello spettro autistico e del disagio comportamentale. È questo il target cui si rivolge il progetto “Opportunità educative per una città più equa”: una realtà purtroppo in crescita che ha bisogno di attenzioni e di strumenti nuovi per essere affrontata e considerata.
“Opportunità educative per una città più equa” è il titolo di un progetto selezionato da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e che riunisce nella sua Cabina di regia funzionari dei Servizi educativi e dei Servizi sociali dell’Amministrazione comunale, Asl, Fondazioni bancarie e private, cooperative e onlus. Il piano è stato presentato oggi dalle assessore Federica Patti e Sonia Schellino.
Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro.
Il vasto programma di interventi (oltre trenta) del piano torinese è dedicato ai bisogni dei bambini e delle loro famiglie che vivono in condizioni di povertà educativa e materiale, progettato dai Servizi del Comune con Asl, Fondazioni e Terzo settore al fine di sviluppare inclusione.
Obiettivo principale: ampliare e facilitare l’accesso ai servizi di cura ed educazione dei bambini, promuovendo condizioni favorevoli e rimuovendo le difficoltà, potenziando i servizi esistenti e completando l’offerta attraverso nuove attività e nuovi strumenti, in coerenza con i bisogni reali dei bambini e delle loro famiglie, in un’ottica di comunità.
Il progetto, che ha come capofila la Città di Torino, si sviluppa in numerosi interventi, raggruppati in tre macroaree ciascuna suddivisa in dieci gruppi di attività:
- Azioni per potenziare e ampliare l’accesso ai servizi
- Azioni per integrare i servizi esistenti
- Azioni per sostenere la genitorialità
Sono circa trenta le attività del progetto volte a intercettare e prevenire situazioni di fragilità sociale nei bambini e nelle famiglie, per contenerne il disagio e sviluppare opportunità di arricchimento sociale e culturale. Alle azioni si aggiungono quattro attività trasversali: Comunicazione, Coordinamento, Monitoraggio, Valutazione.
Le azioni sono rivolte sia all’ambiente scolastico, sia all’esterno; una particolare attenzione è rivolta alla disabilità con un particolare focus sull’autismo nei processi d’integrazione.
Il progetto sperimenterà sia azioni “di sistema”, sia interventi mirati e personalizzati, al fine di incidere con efficacia sull’accesso ai servizi socioeducativi e per migliorare i processi di inclusione attiva dei nuclei con minori che si trovano in condizioni di vulnerabilità.
Oltre alla Città di Torino, fanno parte del progetto l’Associazione Disincanto, l’Associazione Gruppo Abele onlus, l’Associazione Mamre onlus, l’Associazione Ulaop onlus, l’Azienda sanitaria Città di Torino, il Consorzio La Valdocco, la Cooperativa Progetto Tenda, la Fondazione Giovanni Agnelli, la Cooperativa Il Margine e StranaIdea impresa sociale onlus.
La Fondazione Giovanni Agnelli si occuperà del monitoraggio: un gruppo scelto di azioni, quelle dedicate all’interculturalità, sarà osservato attraverso un approccio scientifico, analizzando in parallelo gli esiti degli interventi sui bambini con quelli di gruppi che non hanno partecipato alle azioni cogliendone le differenze.
Le imprese sociali coinvolte hanno un profondo radicamento nella storia dei servizi nella nostra città e sono i principali collaboratori dei Servizi comunali su questi temi. Con l’Azienda sanitaria cittadina esiste una continua collaborazione sia con il Dipartimento materno infantile sia con medici e psichiatri del territorio, sia nella promozione attiva della salute e della prevenzione.
Il target: Minori coinvolti
Asili nido 1200
Scuola infanzia 1800
Con diabilità certificata 96
Con Bes 138
In condizione di assoluta povertà 574
In povertà relativa 382
In carico ai servizi sociali 379
Il target: Famiglie coinvolte
Con figlio in età 0-6 con un genitore disoccupato 800
Con bambini in carico ai servizi sociali 320
Nuclei monoparentali 520
Sono coinvolti inoltre 55 Nidi pubblici (4192 posti), 74 Scuole dell’infanzia comunali (7828 posti) e 65 Scuole dell’infanzia statali (7207 posti).
Il progetto dura 24 mesi a partire da fine settembre scorso e si attua in tutta la città, con particolare attenzione all’area nord di Torino. Il costo Totale è di 1,2 milioni di euro, finanziato dalle Fondazioni per 850mila euro.
La Città partecipa come partner in altri tre progetti: Caleidos della coop Valdocco, Thub06 di Liberitutti scs, Un Villaggio per Crescere del Centro per la salute del bambino onlus (tutti tramite i bandi Prima infanzia).