Grazie al Progetto Derris, di cui ieri Roma ha ospitato l’evento finale, una trentina di aziende torinesi hanno disposto piani per ridurre vulnerabilità e rischi legati al cambiamento climatico che sempre più frequentemente è causa di eventi estremi con effetti devastanti.
La sperimentazione ha inoltre portato, attraverso un processo di partnership pubblico-privato, alla predisposizione da parte della Città dell’IDAP (Integration Distrect Adaptation Plan – Piano di adattamento relativo alle aree industriali) che rappresenta un’anticipazione del piano di adattamento più generale a cui Torino sta continuando a lavorare.
Tra i risultati raggiunti che fanno dell’esperienza torinese un progetto pilota, replicabile in altre realtà urbane, è la presa di coscienza che il cambiamento climatico riguarda tutti gli aspetti di pianificazione e sviluppo del territorio.
Unitamente al coinvolgimento e alla sensibilizzazione di diversi portatori di interesse locale come le associazioni di categoria, le imprese, le aziende che gestiscono i servizi pubblici della città e le università, si è avviato un rapporto di collaborazione con la Regione Piemonte e ci sono stati momenti di scambio con le municipalità di Bologna e Padova.
Inoltre Torino ha già avuto diversi momenti di confronto con Portland, città tra le più avanzate al mondo in questo ambito, già giunta alla quarta revisione del suo piano climatico. Il risultato atteso da questa collaborazione è di esportare un modello vincente con la condivisione degli obiettivi.
“Il Progetto Derris ha rappresentato per la Città un importante tassello nella definizione della strategia locale di adattamento ai cambiamenti climatici – spiega l’assessore all’Ambiente Alberto Unia -. Torino continuerà a impegnarsi per supportare le aziende del territorio sensibilizzando gli imprenditori sull’importanza di gestire il proprio rischio anche attraverso un protocollo di intesa con le associazioni di categoria e il concorso di stakeholders locali”.