È nato un nuovo tavolo di lavoro che riunisce l’Assessorato all’Urbanistica della Città di Torino, l’Ordine degli Architetti di Torino, il Collegio Costruttori, Aspesi Torino – Associazione Nazionale tra le Società di Promozione e Sviluppo Immobiliare e Aniem – Associazione Nazionale Imprese Edili Manifatturiere. L’obiettivo è individuare azioni concrete, attuabili nel breve periodo, per affrontare la congiuntura del comparto edilizio, che, secondo un’indagine di Ance Piemonte, vedrà nel periodo gennaio-luglio 2018 una riduzione del fatturato per l’87,7% delle imprese edili e una riduzione del personale per il 21,7% delle aziende. Si tratta quindi di un tavolo di lavoro operativo, che si affianca ad altre iniziative di confronto tra gli operatori del territorio.
La linea politica dell’Amministrazione comunale è finalizzata alla riduzione del consumo di suolo, e gli oneri di urbanizzazione e di costruzione sono una delle leve per favorire la ristrutturazione o la rigenerazione dell’esistente e per disincentivare le costruzioni su suolo libero. Entro l’estate verranno approvate le agevolazioni attraverso una delibera di Consiglio e sarà così ampliata la gamma degli interventi di piccola entità, soggetti a sgravi: per il residenziale sarà estesa ai 100 metri quadrati, mentre per il produttivo a 200 e saranno rimodulati gli oneri di costruzione premiando le ristrutturazioni.
“Con la costituzione di un tavolo entra nel vivo la collaborazione tra Assessorato e rappresentanti delle associazioni professionali e datoriali di categoria sul tema della semplificazione della normativa e delle procedure edilizie” precisa il vice sindaco Guido Montanari. “La riduzione degli oneri per favorire le ristrutturazioni potrebbe rappresentare una leva per disincentivare e porre termine al consumo di suolo, che in una città come la nostra presenta indici molto elevati e nel contempo incentivare gli interventi sul patrimonio edilizio esistente. È mia intenzione varare e normare questa forma di incentivo indiretto entro l’estate per portarla al più presto all’approvazione del Consiglio Comunale. Inoltre con lo stesso provvedimento verranno estesi gli interventi di modesta entità, che per le residenze private riguarderanno le superfici fino a 100 metri quadrati, rispetto agli attuali 34 metri quadrati, 200 rispetto agli attuali 75 se produttive con la riduzione degli oneri di due terzi del contributo. Assicurare concreto sostegno all’edilizia significa investire sul territorio, rinforzando l’economia locale con immediate ricadute per lo sviluppo. Un segno tangibile dell’entrata nel vivo dell’attività di revisione del Piano regolatore è la riflessione posta in queste settimane alle oltre 350 aree di trasformazione (Zone Urbane di trasformazione, Aree da trasformare per servizi e Aree del centro storico). Housing sociale, riutilizzo del patrimonio industriale, sviluppo edilizio senza consumo di suolo, abbellimento degli spazi collettivi, cura dell’arredo pubblico, promozione della mobilità dolce, più tutela e diffusione del verde sono i temi che la nostra Giunta intende perseguire per progettare una città più vivibile”.
Tra i primi temi affrontati, lo studio di modalità di incentivo del co-housing, gli interventi sui cortili interni degli edifici, gli ambiti su cui ci potrà essere maggiore interesse da parte degli operatori nei prossimi anni (ad esempio le attività commerciali di media entità, le residenze assistenziali e gli studentati), la questione energetica attraverso la revisione dell’allegato energetico.
“Le difficoltà che sta incontrando la categoria degli architetti italiani, tra i professionisti con il reddito più basso d’Europa” sottolinea il presidente dell’Ordine degli Architetti di Torino Massimo Giuntoli “sono una delle facce della crisi del mercato dell’edilizia. Ripartire dall’esistente, incentivare il riuso e la ricostruzione, senza paura anche delle demolizioni, rigenerare un patrimonio edilizio che a Torino ha visto un’esplosione negli Anni Sessanta e Settanta e che ora necessita di interventi di riqualificazione sono le strade da percorrere per risollevarne la situazione economica. Secondo noi, lo strumento degli sgravi è senz’altro fondamentale, da affiancare ad azioni di semplificazione e snellimento procedurale”.
Il Presidente del Collegio Costruttori Antonio Mattio sottolinea “che il settore dell’edilizia è uno dei pochi che contribuisce a creare posti di lavoro nel nostro Paese perché non può essere delocalizzato”. Nel condividere l’iniziativa dell’Amministrazione, ha dichiarato “la più ampia disponibilità a collaborare per affrontare i temi di interesse, tra cui, oltre a quelli sopra richiamati: agevolare la rigenerazione urbana, introdurre flessibilità nelle destinazioni d’uso, snellire le procedure, ridurre la tassazione locale, rivedere il regolamento delle verifiche acustiche degli edifici. Per quanto riguarda gli oneri di urbanizzazione, si condivide la proposta di riduzione per interventi di recupero e rigenerazione urbana, anche in caso di sostituzione edilizia o di interventi su aree dismesse”.
“Per realizzare il rilancio del territorio” sostiene Marco Razzetti, Presidente di Aniem – Associazione Nazionale Imprese Edili Manifatturiere “occorre individuare misure programmatiche economiche condivise tra pubblico e privato, che scaturiscano da una regia a monte, ovvero da una visione generale che indirizzi scelte politiche e poi, di conseguenza, che metta a disposizione strumenti e procedure. Condivido pienamente l’esigenza di snellire i protocolli burocratici e di agevolare la rigenerazione urbana e, in questo senso, la revisione del Piano Regolatore Generale può diventare un’opportunità per la riqualificazione di alcune aree della città, migliorandone la qualità degli edifici in termini sia progettuali sia costruttivi.”
“Va posto al centro dell’attenzione il tema delle prestazioni energetiche degli edifici e dell’impatto ambientale” ha dichiarato il Presidente di Aspesi Torino, Marco Crespi “perché gli interventi di riqualificazione edilizia, sia a livello di edificio che su scala cittadina, sono occasioni importanti di miglioramento dell’efficienza energetica del patrimonio urbano e della sostenibilità ambientale. Per premiare interventi di questa tipologia è opportuno rivedere l’Allegato Energetico Ambientale al Regolamento Edilizio, introducendo criteri a più ampio raggio per la riqualificazione di siti esistenti, per la riduzione dell’impatto del cantiere sul contesto, per il ciclo dell’acqua e dei materiali, in linea con la filosofia dei principali protocolli di valutazione di sostenibilità (LEED, BREEAM, Itaca, ecc.). Lo strumento dovrà comunque essere di facile impiego per i tecnici. Per le riqualificazioni di edifici residenziali in cui vengano realizzati spazi adibiti a servizi comuni, con diminuzione dell’impatto ambientale, si potrebbe prevedere un meccanismo di riduzione degli oneri di costruzione. Analogamente si può pensare ad un meccanismo di riduzione degli oneri di costruzione per incentivare la riqualificazione di edifici esistenti finalizzata a specifiche destinazioni d’uso, quali le Residenze per anziani autosufficienti, che avranno un’importanza sempre crescente”.