di Raffaela Gentile
Esterno giorno. Torino, Piazza Sofia. Questa mattina abbiamo incontrato due detenuti, Antonino e Damiano, della Casa Circondariale torinese intenti a pulire i giardini di quell’area nord della Città.
Loro sono gli attori di un altro tassello che si aggiunge alla realizzazione del progetto “AxTO – azioni per le periferie torinesi”. L’azione “5.05 cura dei Beni Comuni” prevede, infatti, il coinvolgimento dei detenuti in lavori a favore della comunità.
La Città di Torino, l’Agenzia Piemonte Lavoro – Centro per l’Impiego di Torino, la Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino, Amiat S.p.A. e GTT S.p.A., hanno firmato un protocollo d’intesa affinché 30 detenuti per un anno possano prendersi cura e manutenere alcuni spazi pubblici urbani.
Ogni detenuto è impegnato per 38 ore settimanali suddivise in sei giorni. Ad ogni detenuto viene corrisposta una indennità di partecipazione per i tre quarti delle ore complessive (29 ore e mezza), mentre l’attività svolta nelle rimanenti 9.5 ore è a titolo gratuito.
Antonino e Damiano condividono la stessa cella e lavoravano entrambi nelle cucine del carcere: un lavoro pesante. La loro educatrice propose ad ambedue questa nuova esperienza all’esterno. “Ci piace quest’attività – ci dicono – perché ci permette di stare all’aria aperta, di parlare con la gente, ma soprattutto, finito il nostro orario di lavoro possiamo passare i pomeriggi con le nostre famiglie. Tutte le mattine alle 6 usciamo dal carcere e ci rechiamo con i mezzi pubblici sul posto di lavoro, lì ci viene assegnata la zona sulla quale dobbiamo operare”.
“Il loro orario di lavoro si distribuisce per sei giorni alla settimana dalle 7 alle 13,20 – sottolinea Valter Immormino responsabile dei servizi AMIAT Torino Nord -. I detenuti hanno la loro base nei vari centri Amiat cittadini, dopo essersi cambiati prendono le consegne del lavoro da svolgere giorno per giorno, ma anche rispetto alle differenti stagioni, ad esempio in autunno sono stati molto impegnati nella raccolta delle foglie. Di solito la squadra è composta da due persone, anche se per ognuna delle vecchie 10 circoscrizioni sono stati messi a disposizione tre ospiti della Casa Circondariale. Di questa esperienza siamo molto soddisfatti le persone che ci sono state affidate per la cura dei giardini sono molto motivate e si sono ben integrate anche con gli altri lavoratori Amiat”.
Dal 2014 Domenico Minervini è il direttore della Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno”. Questa mattina è passato anche lui a salutare i suoi “operatori ecologici”: “Abbiamo creduto fortemente in questo progetto, poiché riteniamo importante mettere in atto buone pratiche di politica del lavoro e di formazione professionale per i nostri detenuti, tant’è che quando arrivai nel 2014 solo 38 erano i detenuti che usufruivano del permesso di lavoro all’esterno/semilibertà, oggi siamo arrivati a 102 su una popolazione carceraria di 1430 unità. Aumentando il numero di detenuti in semilibertà abbiamo dovuto rimodulare anche gli spazi della casa circondariale, quindi aprire, oltre a quella già esistente, un’altra sezione all’interno del carcere e dunque riorganizzare il controllo delle entrate e delle uscite di chi ogni giorno lavora all’esterno del penitenziario”.
“Nelle scorse esperienze lavorative – aggiunge il direttore – veniva dato loro una compenso pari a 130 euro mensili, oggi abbiamo ottenuto che la loro retribuzione mensile sia di 470 euro. Anche se una legge del 2013 prevede che coloro cui è stata privata la libertà possano essere impiegati in lavori di utilità sociale, a titolo volontario e gratuito, noi qui a Torino, in un’ottica di dare valore al lavoro che essi svolgono, riteniamo sia importante retribuirli. Questo di AxTO è un progetto su cui confidiamo molto. Basti pensare che, su 38 curricula proposti al magistrato, 30 hanno ottenuto l’autorizzazione”.