di Mauro Gentile
Coniugare l’esigenza di risanare i conti dell’ente, tenendo conto delle indicazioni espresse dalla Corte dei Conti nel piano di interventi, con la necessità di garantire un’adeguata offerta di servizi a cittadini e imprese e di contribuire allo sviluppo economico del territorio. Sono queste, in sintesi, le linee guida seguite nella predisposizione del Bilancio di previsione 2018/2020.
Approvato questo pomeriggio dall’esecutivo di Palazzo Civico, il documento finanziario che definisce entità e caratteristiche delle entrate e delle spese, passerà nelle prossime settimane all’esame delle commissioni consiliari e della Sala Rossa per la definitiva approvazione.
Guardando più nel dettaglio i numeri, è prevista la riduzione della spesa corrente (al netto dei fondi e delle spese coperte da contributi) che ammonta a 1.119 milioni di euro (nel Rendiconto 2016 erano 1.143). Le entrate tributarie risultano pari a 823 milioni di euro (269 milioni arrivano dal gettito Imu, 206 milioni dalla Tari, 179 milioni dal Fondo di solidarietà, 107 milioni di euro dall’addizionale Irpef, 7 milioni dall’imposta di soggiorno e 55 milioni da altre imposte e tributi), quelle extratributarie corrispondono a 324 milioni di euro e si riferiscono alla vendita di beni e servizi (canoni e concessioni, fitti attivi, ristorazione scolastica) che portano nelle casse municipali 145 milioni di euro, alle multe per violazione al codice della strada e (99 milioni di euro), ai redditi da capitale (52 milioni di euro), agli interessi attivi (5 milioni di euro) e ad altri redditi (23 milioni di euro). I trasferimenti da Stato, Regione e altri enti ammontano a una cifra pari a 141 milioni di euro.
L’obiettivo del pareggio è stato raggiunto superando non poche difficoltà, dovendo innanzitutto rispettare i vincoli imposti dal Piano per il riequilibrio finanziario, dai rilievi della Corte dei Conti e, di conseguenza, dalla necessità di contenere le risorse destinate alla spesa.
In coerenza con il Piano di interventi che, per quest’anno, indica una riduzione della spesa corrente di circa 30 milioni di euro, il Previsionale 2018 ha destinato alla spesa corrente 1.119 milioni euro (al netto delle spese finanziate da entrate vincolate, del Fondo pluriennale vincolato, del Fondo crediti di dubbia esigibilità e del ripiano da disavanzo da riaccertamento straordinario). Una riduzione di 24 milioni di euro rispetto all’ultimo dato consolidato, quello del Rendiconto 2016 che aveva pareggiato a 1.143 milioni di euro. A questa riduzione occorre aggiungere il pagamento del debito nei confronti di Ream per 5,2 milioni di euro che, ovviamente, non si ripeterà nei prossimi esercizi.
A proposito delle scelte nella redazione del Bilancio legate al Piano finalizzato a eliminare gli squilibri nei conti dell’ente, le più rilevanti riguardano il Fondo crediti dubbia esigibilità che, come l’anno passato, sarà interamente coperto con entrate correnti e senza l’applicazione di avanzi e fondi vincolati, la diminuzione dell’utilizzo degli oneri di urbanizzazione per la copertura delle spese di manutenzione (si passa dai 29,2 milioni di euro del 2017 a 20,5 milioni di euro), la previsione di adeguati stanziamenti a favore di Gtt e InfraTo per il pagamento di investimenti, la riduzione dell’esposizione debitoria dell’ente con la previsione di nuovi mutui nel 2018 per un importo prudenziale ed estremamente limitato pari a circa 5 milioni di euro al fine di garantire la tutela del patrimonio, della viabilità e delle aree verdi, e la progressiva riduzione di finanziamenti in conto capitale per gli enti culturali che viene interamente compensata nella parte corrente (erano 12 milioni di euro nel Preventivo 2017, quest’anno 6,5 milioni di euro).
Pur nella necessità di contenere la spesa, è stato confermato il finanziamento delle agevolazioni Tari per le famiglie a basso reddito, concesse secondo le fasce Isee, e, per Tari, Cimp e Cosap, alle attività commerciali che hanno sede in zone interessate dalla presenza di cantieri per grandi opere pubbliche.
Per Cultura e Istruzione i relativi stanziamenti restano sostanzialmente invariati rispetto all’anno passato, mentre per quanto riguarda il Welfare è prevista una contrazione di 2,7 milioni di euro (da 44,6 a 41,9 milioni di euro) garantendo comunque il mantenimento e l’offerta complessiva dei servizi.
Il previsionale riduce per il 2018 di 15 milioni di euro i costi per il personale, che passano da 401 a 386 milioni di euro, grazie al blocco del turnover e per effetto di interventi di razionalizzazione e recupero di efficienza.
Da segnalare ancora le azioni che Palazzo Civico ha messo in campo per recuperare i crediti che vanta da soggetti pubblici e privati, creando un settore ad hoc destinato alle riscossioni. Nei primi due mesi dell’anno in corso, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quanto riscosso da Tari è passato da 7,8 a 14,3 milioni di euro e da Imu da 4,3 a 6,3 milioni di euro.
Come già previsto dal Piano di interventi per il riequilibrio finanziario dell’ente, saranno attivate entrate straordinarie derivanti dalla dismissione di immobili e di partecipazioni azionarie, in ossequio alla normativa vigente in materia di riordino delle partecipazioni. Inoltre, nel previsionale è stato inserito uno stanziamento correlato alla sentenza della Corte d’Appello di Torino sui trasferimenti dallo Stato ai Comuni in tema di immobili di categoria D. Sulla base di tale sentenza lo Stato dovrà corrispondere alla Città di Torino l’importo di 14,5 milioni di euro, oltre agli interessi legali, per integrare i trasferimenti relativi alle annualità 2002/2010.