di Luisa Cicero
Si è inaugurata alla Gam, la mostra dedicata alla pittura di Renato Guttuso (Bagheria, Palermo 1911 – Roma 1987) uno dei massimi esponenti dell’arte italiana del Novecento.
Curata da Pier Giovanni Castagnoli, con la collaborazione degli Archivi Guttuso, “L’arte rivoluzionaria nel cinquantenario del ‘68” presenta circa 60 opere provenienti da importanti musei e collezioni pubbliche e private europee. In esposizione alcune delle più significative tele di soggetto politico e civile dipinte dall’artista tra la fine degli anni Trenta e la metà degli anni Settanta. Dalla Fucilazione in campagna, del 1938 (Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma) ispirato all’esecuzione di Federico Garcia Lorca, alla Marsigliese contadina, 1947 (Museum of Fine Arts, Budapest), dal Boogie-woogie, 1953 (Rovereto, Mart) al famosissimo Funerali di Togliatti, 1972 (MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna) un compianto denso di nostalgia in cui si condensa la storia delle lotte e delle speranze di un popolo e le ragioni della militanza di un uomo e di un artista, al Comizio di quartiere, 1975 (Collezione Quenza, USA).
Il maestro siciliano – a partire dagli anni della fronda antifascista e tanto più nel secondo dopoguerra – ha ricercato una ricongiunzione tra impegno politico-sociale ed esperienza creativa, nella persuasione che l’arte, nel suo caso la pittura, può e deve svolgere una funzione civile ed è dotata di una valenza profondamente morale.
Oltre alle tele di soggetto politico e civile la mostra offre anche un repertorio variegato di opere: ritratti e autoritratti, paesaggi, nature morte, nudi, vedute di interno e scene di conversazione. Quadri contemporanei ai dipinti di ispirazione politica e sociale, selezionati con il proposito di offrire la prova dei traguardi di alta qualità formale conquistati dal maestro siciliano nell’esercizio di una pittura.
La mostra, aperta fino al 24 giugno, è accompagnata da un catalogo, edito da Silvana Editoriale, con saggi di Pier Giovanni Castagnoli, Elena Volpato, Fabio Belloni, Carolyn Christov-Bakargiev e un’antologia di scritti di Renato Guttuso.
Orari: da martedì a domenica: 10 – 18, lunedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima.