di Marco Aceto
“Just the woman I’am”, non è solo una semplice corsa, è molto di più. A partire dal sostegno che ogni iscritto dà alla ricerca universitaria sul cancro, ai momenti di festa e aggregazione che già un anno fa hanno fatto sì che piazza San Carlo diventasse un’enorme onda rosa.
Anche quest’anno la manifestazione si terrà l’8 marzo, giorno della festa delle donne. Il momento clou partirà alle 16.30, quando prenderanno il via la corsa non competitiva e la camminata di sei chilometri. E non importa quale sarà il risutato, ma esserci, per dare una mano a chi ne ha bisogno. La giornata si aprirà alle 10 con tante iniziative dedicato al mondo femminile. Per chi volesse iscriversi all’ultimo momento, lo potrà fare in piazza San Carlo fino alle ore 15.
Per prendere parte a “Just the woman I’am” e aiutare la ricerca universitaria, basta collegarsi al sito www.torinodonna.it, recarsi presso le segreterie del Cus Torino o nei punti convenzionati e versare 15 euro. Le iscrizioni si possono effettuare anche via fax al numero 011 0133002 o tramite email all’indirizzo segreteria@gameoverevent.it. A tutti i partecipanti sarà donata la maglia dell’evento e il pettorale che darà diritto all’aperitivo e alla welcome bag.
“Manifestazioni come Just the woman I’am – ha sottolineato l’assessore Stefano Gallo – promuovono e incoraggiano lo sport declinato al femminile. Nel ricco calendario di Torino Capitale dello Sport ci sono molti momenti dedicati alle donne che sono volti a far conoscere le tante realtà sportive dove atlete o semplici amatrici si allenano con passione e dedizione ogni giorno per stare bene con stesse e con gli altri”.
“Sono contenta che questo evento si svolga nel giorno della festa della donna – ha detto il vicesindaco Elide Tisi. Credo che iniziative come queste siano delle buone opportunità per promuovere e incoraggiare tutte le donne a praticare lo sport all’aria aperta e dedicarsi al loro benessere psico-fisico. Spero di vedere, come l’anno passato, un enorme onda rosa invadere la città e che tutte le donne possano aiutare la ricerca universitaria sul cancro”.