di Piera Villata
Una targa commemorativa a ricordo di “Bruno Vasari” verrà posta sulla facciata dello stabile dove visse, in via dei Mille 4. Questa mattina la Giunta ha approvato l’apposizione.
Bruno Vasari nasce a Trieste, ancora austriaca, nel 1911. Di famiglia medio borghese, frequenta il liceo classico e poi si iscrive alla facoltà di giurisprudenza dell’Università di Padova e contemporaneamente viene assunto all’Eiar di Trieste. Nel 1936 si trasferisce per lavoro a Venezia e nel 1938 a Torino dove allora aveva sede la Direzione generale e dove si laurea.
Il 1° giugno 1943 viene licenziato dalla direzione fascista per motivi politici; dopo il licenziamento si trasferisce a Milano e intensifica i suoi rapporti con la Resistenza. Il 6 novembre 1944 nel corso di una missione è arrestato e incarcerato a San Vittore: di lì viene deportato al Lager di Bolzano e poi a quello di Mauthausen, numero di matricola 114119, dove viene liberato il 5 maggio 1945.
Sulla sua esperienza scrive “Mauthausen bivacco della morte”, il primo libro di testimonianza sulla deportazione pubblicato in Italia.
Riassunto alla Rai nello stesso anno si occupa dei rapporti con il Ministero della finanza e altri dicasteri fino alla nomina a direttore centrale amministrativo dell’azienda.
Dalla fine degli anni cinquanta lavora per tenere viva la memoria della Resistenza e della Deportazione e dopo il pensionamento intensifica gli impegni: dal 1991 riveste la carica di presidente in seno all’Associazione nazionale ex deportati politici nei campi di concentramento nazisti (Aned). In questo ruolo, con la collaborazione della Regione Piemonte e dell’Università di Torino, promuove una vasta attività culturale volta a preservare la memoria della Deportazione e della Resistenza.
L’istituto Piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea di Torino conserva l’archivio personale, tutti gli scritti e la biblioteca di Bruno Vasari.