Potrà ospitare fino a duemila funzionari il polo degli uffici dello Stato – oggi distribuiti in città – che andrà a occupare una porzione della caserma Amione, negli immobili prospicienti i corsi Francia e Lecce e la via Brione e piazza Rivoli, consentendo al compendio militare in uso all’Esercito di aprirsi alla collettività. Una volta cambiata la destinazione urbanistica, la Caserma Amione, diventerà una “Cittadella della Pubblica Amministrazione” in cui verranno raggruppati uffici pubblici attualmente dislocati in immobili in affitto passivo, permettendo un risparmio complessivo, a regime, di oltre 10 milioni di euro l’anno.
Al termine della più ampia riqualificazione, che comporterà per la sola porzione di edifici pubblici un investimento di oltre 50 milioni di euro di lavori, finanziati dall’Agenzia del Demanio, sarà quindi attivo un nuovo centro di servizi ai cittadini, all’interno di un comprensorio, come è quello di piazza Rivoli, innervato dalla rete dei servizi pubblici e della metropolitana, servito da vie di comunicazione facilmente accessibili.
Allo stesso tempo, le funzioni terziarie legate alle Forze armate saranno trasferite nella caserma Dabormida, in corso Unione Sovietica, 100 con la realizzazione, nella stessa struttura militare, del nuovo Museo di Artiglieria che, in sinergia con il Museo Pietro Micca, andrà ad arricchire il patrimonio museale torinese. Queste nuove allocazioni saranno accompagnate anche da un generale riordino e da una razionalizzazione delle residue parti delle caserme che rimarranno in uso all’Esercito, per le quali non si esclude al momento una parziale fruibilità dei cospicui spazi aperti.
E’ questo l’obiettivo del protocollo firmato questo pomeriggio nella sala delle Congregazioni del Municipio di Torino dal direttore regionale dell’Agenzia del Demanio Luca Terzaghi, dal generale Giancarlo Gambardella in rappresentanza del Ministero della Difesa, dall’ingegner Gennaro Miccio per il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e, per l’Amministrazione comunale, dal vicesindaco Guido Montanari.
L’accordo sancisce il rapporto di collaborazione tra le istituzioni attraverso la costituzione di un tavolo tecnico e prevede che la Città conformi il Piano regolatore generale alle nuove funzioni. L’accordo si tradurrà quindi in una delle più importanti riqualificazioni urbane sul territorio di Torino considerando la mole dell’investimento previsto, il recupero e la valorizzazione anche di edifici pubblici esistenti, l’insediamento di servizi a supporto delle nuove funzioni pubbliche e la riattivazione, tramite rigenerazione del tessuto urbano, di due quadranti semicentrali della Città di Torino (Amione e Da Bormida).
Torino, 22 novembre 2017