Prosegue nel pomeriggio e si conclude domani la missione di un gruppo di osservatori, formato da una decina tra rappresentanti delle reti internazionali Eurocities e ICLEI e da esperti qualificati nella promozione culturale, provenienti da Lisbona, Vilnius, Skopje e Bologna che hanno trascorso il week-end a Torino per studiare in presa diretta il successo del mix tra un evento come Artissima, fiera di richiamo internazionale, e le tante occasioni diffuse in città, organizzate per dare risonanza al mese dedicato alle arti contemporanee. In una città che peraltro custodisce un patrimonio storico e artistico di notevole rilevanza.
La visita rientra nel quadro del più recente tra i progetti di innovazione in campo culturale attivati da Bruxelles negli ultimi quattro anni, grazie al programma di finanziamento Horizon 2020. Si tratta di “Regeneration and optimization of cultural heritage in creative and knowledge cities”. L’iniziativa europea, attivata a maggio e coordinata dal Comune di Bologna, coinvolgerà nell’arco di un triennio trentadue partner internazionali, in rappresentanza di tredici Paesi. E’ un progetto che si rivolge a quelle municipalità del Vecchio Continente che hanno attivato politiche urbane volte alla rigenerazione territoriale facendo perno anche sulla valorizzazione del patrimonio culturale, legandole a quelle realtà urbane che intendono seguirne le orme. Il patrimonio culturale, in un’ottica di crescita sostenibile, è infatti un fattore chiave di sviluppo economico e competitività delle città.
Il partenariato unisce enti diversi (amministrazioni locali, atenei, imprese tecnologiche, reti internazionali) chiamandoli a individuare esperienze replicabili. L’obiettivo è consentire a Bologna, Lisbona e Skopje di assumere esperienze dalle “città modello” (Atene, Cluj-Napoca, Eindhoven, Lione, Liverpool, Torino, Vilnius) in fatto di politiche, processi e azioni che hanno permesso la rigenerazione dei centri storici attraverso la convivenza di diversi aspetti: la conservazione del patrimonio, le politiche ambientali, lo sviluppo economico locale, la coesione sociale, l’innovazione. Torino è, in questo ambito, un modello da approfondire per la vivacità culturale, la valorizzazione delle collezioni museali, la presenza di siti patrimonio Unesco e per le esperienze diffuse di pianificazione e rigenerazione urbana e di riabilitazione del centro storico.
Si è trattato tuttavia di un approfondimento lampo. Nel corso delle giornate trascorse nella città della Mole si sono succeduti incontri con l’assessora comunale alla cultura Francesca Leon, con i promotori di Paratissima e di Artissima, con i responsabili di Abbonamento Musei e con i Servizi Comunali coinvolti nelle politiche culturali e di rigenerazione urbana. Sono inoltre state programmate visite alle OGR appena rinnovate, ai laboratori di via Baltea, all’Urban Center e alle Case del Quartiere di Barriera di Milano e San Salvario. Particolare interesse ha suscitato il ruolo dell’Urban Center Metropolitano come luogo di comunicazione dei processi di trasformazione urbana e punto di incontro tra l’amministrazione pubblica e le organizzazioni del territorio. Le esperienze del Regolamento dei Beni Comuni e la gestione degli eventi “off” diffusi sul territorio sono stati altri temi trattati.
Nell’ambito del progetto ROCK, questo l’acronimo, Torino proseguirà intanto le attività di mappatura degli spazi pubblici che potrebbero essere riutilizzati, anche temporaneamente, per attività culturali, e il monitoraggio dei grandi eventi sul territorio cittadino.
L’approfondimento, coordinato dall’ufficio Relazioni internazionali e Progetti Europei del Gabinetto della Sindaca e dall’Urban Center Metropolitano, è stato sostenuto con fondi europei.