L’assessore ai Diritti Marco Giusta rilascia la seguente dichiarazione.
“Il 6 ottobre è arrivata alla Segreteria nazionale della Rete Ready la comunicazione del recesso della città di Piacenza dalla nostra rete.
Ci dispiace apprendere di questa decisione, che, secondo noi, significa perdere un’opportunità di scambio di buone prassi tra pubbliche amministrazioni, volte a rendere i servizi alla cittadinanza sempre più inclusivi.
La Ready conta attualmente l’adesione di 125 amministrazioni tra Comuni, Regioni, Città metropolitane e altri enti. Dal 2006 opera per mettere in rete queste realtà affinché si adottino politiche e buone prassi per combattere le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere.
Ci preoccupa però ancor di più leggere, nella delibera della giunta piacentina e su alcuni articoli sulla stampa locale, notizie riguardo alla Ready non corrispondenti al vero.
La delibera infatti recita: “[…] Nel settore educativo /scolastico minorile sono stati proposti progetti di educazione sessuale non rispettosi dell’autonomia di scelta e indirizzo genitoriale”.
Premesso che l’adesione alla Ready non obbliga nessun partner a proporre un progetto predefinito, le attività di formazione sostenute da alcune amministrazioni per creare nelle classi un clima inclusivo di tutte le differenze non limitano l’autonomia di scelta delle famiglie, a meno di considerare lesivo dell’autonomia genitoriale offrire agli insegnanti strumenti per contrastare il bullismo omofobico e transfobico nelle scuole.
Aderire alla Ready non significa aderire ad un’ideologia ma ad un progetto di condivisione e scambio sulle azioni positive che possono essere prodotte dalle amministrazioni per il superamento delle discriminazioni.
Le finalità presenti nella carta d’intenti sono infatti:
- individuare, mettere a confronto e diffondere politiche di inclusione sociale per le persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e transgender realizzate dalle Pubbliche Amministrazioni a livello locale;
- contribuire alla diffusione di buone prassi su tutto il territorio nazionale mettendo in rete le Pubbliche Amministrazioni impegnate nella promozione dei diritti delle persone lgbt;
- supportare le Pubbliche Amministrazioni nella realizzazione di attività rivolte alla promozione e al riconoscimento dei diritti delle persone lgbt.
La delibera recita inoltre che: ”Alcune Amministrazioni comunali di recente nomina, tra le quali Trieste e Verona, hanno deciso di recedere da tale organismo”, affermazione non vera perché Verona non ha mai aderito alla Ready, per cui non ne è neanche mai uscita.
Si afferma infine nella delibera che:
“L’adesione comporta inoltre costi diretti e indiretti per l’Amministrazione, in considerazione dell’impegno del personale comunale e del sostegno e della partecipazione alle iniziative della rete, promosse sia a livello nazionale che locale“.
Non esistono al momento costi né diretti né indiretti per le amministrazioni aderenti. L’impegno e la partecipazione alle iniziative è lasciata alla discrezione dei partner, in considerazione delle risorse a loro disposizione.
Esprimiamo la nostra disponibilità come amministrazione a fornire ove necessario qualunque chiarimento in merito alla rete Ready oltre quelle già espresse. Questi episodi ci confermano che è ancora necessario occuparsi di questi temi e che la Ready è uno strumento utile in questa direzione.
Abbiamo appreso che le associazioni LGBT di Piacenza hanno indetto per sabato 14 ottobre una manifestazione cittadina contro le discriminazioni. A titolo personale esprimo a loro vicinanza e sostegno”.